Alcuni cittadini italiani avevano impugnato davanti alla Corte di giustizia il Regolamento (UE) 2021/953 – Certificato COVID digitale dell’UE – chiedendo anche un provvedimento d’urgenza che, in via cautelare, ne sospendesse l’esecuzione. Si tratta del regolamento tanto citato in molti interventi (e in molti commenti) pubblicati su questo giornale.
corte di giustizia
I giudici europei tra emergenza climatica e “consequenzialismo”
Alcuni recenti orientamenti giurisprudenziali europei consentono di formulare preliminari osservazioni sul tema del ruolo del giudice di fronte al fenomeno del cambiamento climatico antropogenico e all’interpretazione delle sue conseguenze.
Perché il tribunale costituzionale tedesco sbaglia nel censurare gli «effetti di politica economica» della BCE?
Il 5 maggio il tribunale costituzionale tedesco si è pronunciato sul QE della BCE. La decisione ha riguardato solo un programma particolare di quantitative easing, il PSPP, varato il 4 marzo del 2015. Però è indubbio che la “regola di diritto” elaborata dalla pronuncia possa estendersi anche al PEPP del 18 marzo 2020, secondo la tempistica e le implicazioni già esaminate da Andrea Guazzarotti.
UNIONE EUROPEA
L’Italia deferita alla Corte di giustizia per l’inquinamento dell’aria
La Commissione europea ha deferito alla Corte di giustizia dell’Ue l’Italia per aver superato in modo grave e persistente i valori limite per il particolato PM10 nell’ambito della legislazione europea sulla qualita’ dell’aria. La Commissione ha rilevato importanti carenze nei piani italiani per ridurre l’inquinamento in particolare per quel che riguarda gli interventi per ridurre l’impatto del riscaldamento domestico e del traffico.
UNIONE EUROPEA
Chi paga 1,4 miliardi di multa per le quote latte?
di Roberto Bin
La notizia è passata quasi in silenzio nella campagna elettorale (vedi però il Fatto quotidiano): la Corte di giustizia ha condannato l’Italia perché nel periodo 1995-2009 non ha ricuperato la sanzione (c.d. “prelievo supplementare) posta a carico degli allevatori che avevano superato le “quote latte”.
Frodi sull’Iva e il caso Taricco: la Corte di Giustizia fa marcia indietro
di Pietro Faraguna
La Corte di giustizia ha deciso oggi (5 dicembre 2017) una questione assai dibattuta e di una certa importanza, se non altro per via del giudice che l’aveva introdotta alla Corte di giustizia, ovvero la Corte costituzionale italiana. Non è infatti per nulla comune che una Corte costituzionale bussi alla porta della Corte di giustizia: la Corte costituzionale l’ha fatto soltanto tre volte, e i colleghi delle supreme giurisdizioni costituzionali di altri Stati membri non fanno ricorso assai più spesso a questo canale.
A proposito del salvataggio delle banche
di Glauco Nori
Il principio costituzionale di uguaglianza si impone anche all’Unione? L’interrogativo viene sollevato dal professor Glauco Nori in questo articolo con riferimento in particolare al salvataggio delle banche in crisi condotto nei vari paesi dell’Unione, prima Germania e Francia e poi Italia.
Esenzioni fiscali alle organizzazioni religiose sono aiuti di Stato? La risposta della Corte di Giustizia
di Roberto Bin
Una recente decisione della Grande Sezione della Corte di Giustizia UE (sent. 27 giugno 2017, in causa C-74/16) afferma che “un’esenzione fiscale di cui beneficia una congregazione appartenente alla Chiesa cattolica per opere realizzate in un immobile destinato all’esercizio di attività prive di finalità strettamente religiosa, può ricadere sotto il divieto enunciato dall’articolo 107, paragrafo 1, TFUE se, e nella misura in cui, tali attività siano economiche”.
La Corte di giustizia Ue
fa salve le misure contro la Russia
di Roberto Bin
Con la sentenza del 28 marzo 2017, la Grande Chambre della Corte di giustizia dell’Unione europea ha preso una importante decisione stabilendo di essere competente a giudicare la validità degli atti adottati in base alle disposizioni relative alla politica estera e di sicurezza comune (PESC), e in particolare a giudicare sulle misure restrittive nei confronti della Russia per la situazione creata in Ucraina.
Il velo: una decisione non banale
di Roberto Bin
Nella causa C-157/15, la Grande sezione della Corte di giustizia ha emanato una sentenza che ha subito suscitato l’attenzione della stampa, che l’ha così riassunta: se un’impresa privata licenzia una dipendente musulmana perché indossa il velo, non viene leso il divieto di discriminazione.