Al termine delle consultazioni, il Presidente della Repubblica ha ricevuto ieri il Presidente della Camera Roberto Fico e gli ha conferito un “mandato esplorativo”, affidandogli il compito di verificare se possa ancora darsi una maggioranza politica composta dai gruppi parlamentari che sostenevano il governo precedente.
Il Capo dello Stato ha chiesto al Presidente della Camera di riferire entro la giornata di martedì prossimo riguardo all’esito della sua esplorazione.
In TV, sui giornali e sui social si fa un gran parlare, in queste ore, della soluzione adottata dal Presidente Mattarella. Sono tante le domande e le incertezze: cos’è esattamente il “mandato esplorativo”? Perché il Presidente Mattarella non ha scelto la Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, e si è rivolto direttamente alla terza? Il mandato esplorativo potrebbe trasformarsi in un preincarico? Potrebbe nascere un Governo Fico o quest’ipotesi è del tutto esclusa?
Il mandato esplorativo è uno strumento di cui il Presidente della Repubblica può fare uso, con ampi margini di discrezionalità, proprio in momenti come questo, quando è necessario uscire da complicate crisi di governo e le consultazioni che egli ha svolto non sono state risolutive. Il mandato esplorativo serve, infatti, a verificare la possibilità di formare un nuovo governo e, da questo punto di vista, l’istituto non si differenzia dal pre-incarico, che, però, diversamente dal primo è affidato a chi dovrebbe assumere il ruolo di Presidente del Consiglio. Il pre-incaricato, insomma, si presenta e tratta con gli attori politici da futuro vertice del potenziale nuovo governo; l’“esploratore”, invece, è chiamato a svolgere soltanto il ruolo di un autorevole mediatore.
Il mandato esplorativo è conferito, per prassi, a uno dei Presidenti delle Camere, in ragione del ruolo di terzietà e imparzialità che viene loro riconosciuto.
Su qualche giornale, oggi, si è messa in discussione la scelta del Presidente: perché – ci si è chiesti – non ha conferito il mandato alla seconda carica dello Stato ed è passato direttamente alla terza?
Non c’è, in verità, un ordine prestabilito di figure istituzionali che il Presidente della Repubblica debba seguire nella scelta delle persone cui conferire il mandato esplorativo. Non ci sono regole scritte, solo prassi. E la scelta deve essere adatta al contesto per poter risultare efficace. Il Capo dello Stato non era obbligato, quindi, a scegliere la Presidente del Senato; se lo avesse fatto, anzi, paradossalmente avrebbe saltato un passaggio logico e il suo intervento sarebbe potuto apparire frutto di una visione parziale della situazione politica. Il mandato al Presidente Fico ha, infatti, un preciso significato: egli, oltre a essere il Presidente di una delle assemblee legislative, è anche un esponente del M5S, l’attore principale, dal punto di vista numerico, della maggioranza la cui sussistenza deve costituire oggetto di verifica. Si tratta quindi della figura più adatta all’incarico. Se il Presidente Mattarella avesse scelto la Presidente del Senato (esponente di Forza Italia), avrebbe implicitamente ammesso la necessità di cambiare maggioranza, senza aver prima verificato lo stato di salute della precedente. Scelta discutibile anche perché prima che il Presidente Conte si dimettesse, il suo Governo aveva comunque ottenuto un voto di conferma della fiducia, seppure con la maggioranza relativa al Senato.
Quanto all’ultima questione (il mandato esplorativo potrebbe portare a un pre-incarico al Presidente Fico?), nulla esclude che ciò accada ma si tratta di un’ipotesi improbabile. Non è mai successo, infatti, che un mandato esplorativo abbia condotto alla formazione di un governo guidato dall’“esploratore”. Il ruolo di mediatore svolto da quest’ultimo è indice, semmai, del fatto che, al momento, l’ipotesi che la maggioranza sia disposta a sostenerlo come presidente del Consiglio non è in campo. Il quadro potrebbe però cambiare e nulla impedisce, almeno in astratto, che, in corso d’opera, si scopra che l’“esploratore” sia proprio la persona adatta a dar vita a un nuovo esecutivo. In qualche caso, peraltro, il Capo dello Stato ha conferito un mandato che sembrava anche aprire alla possibilità di un pre-incarico all’esploratore (così nel 2008, quando il Presidente Napolitano diede mandato al Presidente del Senato Franco Marini di “verificare la possibilità di consenso su una riforma della legge elettorale e di sostegno ad un governo funzionale all’approvazione di tale riforma e all’assunzione delle decisioni più urgenti”).
Cosa succederà dunque nei prossimi giorni? Al termine delle sue consultazioni, il Presidente Fico riferirà se effettivamente si possa dare vita un governo con la stessa maggioranza del precedente. Se l’esito del mandato esplorativo sarà negativo, il Presidente Mattarella avvierà probabilmente nuove consultazioni per verificare la possibilità di formare un governo retto da una maggioranza diversa.