Il richiamo dell’art.1 della Costituzione, secondo il quale la sovranità appartiene al popolo, talvolta può far sorgere qualche dubbio per le condizioni in cui viene fatto. Ne prevede l’esercizio non solo nelle forme ma anche nei limiti della Costituzione, forme e limiti anche essi fondati sulla volontà del popolo. In prima approssimazione se ne deduce che con la sovranità non si può giustificare tutto quello che estemporaneamente vuole il popolo, o chi per lui.
editoriale
Immigrazione: il quadro giuridico
Ora che il tono del dibattito sembra che si stia attenuando, è forse il momento di domandarsi, se non è già tardi, quale sia la cornice giuridica nella quale la questione dell’immigrazione vada inserita. Anche se l’interpretazione, seguita di volta in volta, non sarà soddisfacente, riuscirà ugualmente utile affrontare un argomento sul quale sembra che non sia stata posta la dovuta attenzione.
Immigrazione, economia, diritti. Perché l’Europa fa la guerra alla Lega?
E ora, dopo Carola, che si fa? La discussione pubblica sull’immigrazione non riesce a districarsi nella complessità del fenomeno, ove sono implicate questioni demografiche, economiche, sociali e di classe non sempre gradite sul piano della teoria e della pratica.
Fare memoria, narrare la storia. Il Parlamento europeo e l’importanza della memoria per il futuro dell’Europa
Come spesso accade quando le istituzioni mettono i piedi nel campo della memoria collettiva, anche la risoluzione sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa (2019/2819(RSP)), approvata il 19 settembre scorso dal Parlamento europeo, non ha mancato di scatenare accese polemiche, amplificate dalla rete social attraverso il tam tam di post e cinguettii, assai duri contro la pretesa equiparazione del comunismo al nazismo, con conseguente presunto divieto di ostentare simboli di matrice comunista.
Nascita e morte di un partito televisivo
«Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale»:
Con il fiato sospeso
Le vicende politiche italiane ci lasciano con il fiato sospeso. Abbiamo toccato con mano cosa sia, non il populismo, ma il bullismo politico. Quello di Trump e di Boris Johnson, per intenderci…
Crisi di governo e “surrealismo istituzionale”
Si può rivoluzionare un genere artistico senza esserne consapevoli o senza conoscere appieno canoni e regole dello stesso.
Il fascismo (storico) non tornerà ma la democrazia (costituzionale) non può resistere a tutto
di Alessandro Morelli
Qualche giorno fa Matteo Salvini ha chiesto agli italiani “pieni poteri” per poter così realizzare quanto promesso di fare in campagna elettorale, “fino in fondo, senza rallentamenti e senza palle al piede”.
Più bidelli, meno ricercatori: è così che si svilupperà il Paese?
Trovo degno di segnalazione il concorso per “11.655 bidelli in tutto il Lazio anno scolastico 2019 – 2020” (così il bando in Roma Lavoro n. 302 del 20 giugno scorso). Il concorso, per il momento solo annunciato, oltre il Lazio riguarda a regime un organico di 203.434 personale amministrativo ATA per il triennio 2019–2022 i per tutto il territorio nazionale (decreto del MIUR del 3 giugno 2019). La maggior parte sono destinati al profilo collaboratori scolastici (“i famosi bidelli”, spiega l’annuncio ).
Debito pubblico, patrimoniale e pensioni “d’oro”: il sottile filo dell’eguaglianza
Il caso, che ha provocato la sentenza della Corte costituzionale n. 18/2019, avrebbe meritato una attenzione maggiore dai mezzi di informazione di quella che ha ricevuto.
Autonomia speciale e buon senso ordinario
Nel discutere del rilancio delle autonomie territoriali nell’ordinamento italiano in una recentissima occasione nella quale erano presenti autorevoli costituzionalisti (che da tempo indagano il sistema autonomistico del nostro Paese), ho sostenuto, da studioso interessato a preservare un assetto democratico e partecipativo nel quale si possa esprimere il “buon” autogoverno territoriale, una tesi semplice che mi appare logica e in linea con gli scopi dichiarati e perseguiti in particolare dai colleghi che si occupano della questione con maggiore competenza e profondità.
Non c’e pace per i partiti, neppure nel “decreto crescita”
di Gianluca De Filio
Il decreto-legge 34/2019 (attualmente in fase di conversione: a.c. 1807) reca misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. Un provvedimento di natura economica che, però, andrà a modificare (ancora una volta) anche parte della legislazione riguardante partiti e movimenti politici.