Il presidente della Camera Roberto Fico ha sottoposto all’ufficio di presidenza della Camera nella seduta del 27 giugno una proposta di delibera volta a riformare i così detti assegni vitalizi. Quelle erogazioni che percepiscono i deputati cessati dal mandato prima del 31 dicembre 2011.
Mese: Giugno 2018
“Ciò che il popolo vuole”: i pericoli del linguaggio “senza peli sulla lingua”
Le invettive verbali consumate attraverso vari strumenti tra i quali primeggia il web, gli attacchi personali e l’irrisione dell’interlocutore non allineato in occasione della partecipazione a dibattiti pubblici (che sempre più interessano – fatta salva la claque da riporto – i soli “guardoni” delle risse mediatiche), il gusto compiaciuto per l’allusione malevola diretta anche nei confronti di chi non è posto in grado di replicare, rappresentano
Lo stato dell’arte sul finanziamento pubblico ai partiti. Dati c. Fake news
Ogni volta che la cronaca riporta vicende relative a fatti di corruzione, accertati o presunti, nella pubblica amministrazione e nei quali siano convolti soggetti che a vario titolo siano vicini a partiti politici o abbiano effettuato finanziamenti, anche in forma legale, a favore di questi si torna a parlare del finanziamento pubblico ai partiti invocando ulteriori interventi normativi.
Salvataggio in mare: cosa dice il diritto (e cosa non dice)
Le recenti vicende legate al salvataggio effettuato dalla nave Aquarius e al rifiuto dell’Italia di accogliere le persone salvate ha riportato all’attenzione del pubblico più vasto la questione del soccorso in mare e della relazione tra esso e le politiche migratorie di uno Stato.
Europa c. nazionalismo, ci si gioca la pace
di Roberto Bin
Settant’anni di pace non sono pochi, almeno non lo sono in quel continente europeo che è stato lacerato da guerre cicliche e devastanti, sommate a tumulti rivoluzioni e guerre civili. Da quando? Praticamente da sempre. Il merito di una pace lunga e – almeno sino a poco tempo fa – ben radicata nei paesi dell’Europa occidentale (perché in quella orientale ci si è massacrati nella ex-Jugoslavia e ancora lo si fa nel Donbass) sembrava un dato acquisito per sempre. E invece qualcosa si sta incrinando.
La mutazione “genetica” dell’ufficio di presidenza della camera
L’ufficio di presidenza della Camera dei deputati per quindici legislature è stato un organo praticamente sconosciuto non solo alla quasi totalità dell’opinione pubblica, ma anche ad un buon numero di addetti ai lavori.
Il Ministro degli (organi) interni
di Edmund Burke
Una ne pensa e cento ne dice. Ogni giorno Salvini deve “esternare” qualcosa, qualcosa che stimoli la “pancia” del suo elettorato (che, ricordiamo, è solo del 17.4%, anche se è in crescita: il che significa che – spietata matematica! – l’82.6% degli elettori non lo vuole, anche se sono in calo). L’ultima sparata è contro la lobby degli avvocati d’ufficio, perché si arricchirebbero grazie alla difesa degli immigrati “clandestini”.
La Costituzione e la legge dicono che cosa dovrebbe essere e fare un Presidente del Consiglio
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha gentilmente ringraziato il Primo Ministro spagnolo per aver ‘accolto’ l’Aquarius: è una buona notizia, considerato che la gratitudine e la cortesia rappresentano alcuni dei più nobili sentimenti dell’animo umano. Ciò posto, e detto con il massimo del rispetto verso l’istituzione e la persona, sarebbe forse opportuno che il Presidente del Consiglio faccia anche un’altra cosa: il Presidente del Consiglio.
A mente fredda. I poteri del Presidente della Repubblica e l’importanza delle prassi
di Roberto BinNei giorni passati le vicende della formazione del Governo Conte hanno suscitato commenti, giudizi, critiche che hanno posto al centro dell’attenzione i poteri del Presidente della Repubblica e i vincoli costituzionali. Molti i commenti che si sono susseguiti anche in questo giornale, sia sulla legittimità del rifiuto di Mattarella di nominare il ministro dell’economia “proposto” da Conte sia sulla sua opportunità. Ora che la questione si è raffreddata merita riproporla per una riflessione più posata. Anche perché alcuni nodi restano irrisolti e questo minaccia di accendere altre crisi costituzionali, prevedibili come in fondo lo è stata quella appena sopita.
Venezia-Mestre: siamo giunti al capolinea?
di Giacomo Menegus
Il prossimo 30 settembre 2018 dovrebbe tenersi il quinto referendum nella storia del Comune di Venezia per separare la città di Mestre dal capoluogo lagunare. Questa volta, tuttavia, diversamente dalle precedenti occasioni, sembra crescere il consenso per porre fine al “comune unico” che – sin dalla sua formazione nel 1926 (con l’annessione del comune di Mestre a quello veneziano) – si trascina dietro malumori e tensioni irrisolte tra le due città.
La presidenza del COPASIR deve andare all’opposizione. Ma chi è all’opposizione?
In vista dell’attribuzione delle presidenze delle commissioni di garanzia alle forze di opposizione l’ipotesi che alla guida del Copasir possa essere eletto un esponente di Fratelli d’Italia ha suscitato polemiche, poiché come noto il partito di Giorgia Meloni si è astenuto sia alla Camera che al Senato nella votazione di fiducia al governo Conte.
Sovranità, debito pubblico e rispetto delle norme
di Glauco Nori
L’atmosfera politica si sta raffreddando, almeno così sembra. Si può tentare di mettere un po’ di ordine in quello che si è letto e sentito fino a poco fa per superare l’impressione che si voglia arrivare a una Costituzione à la carte, da interpretare nel modo più comodo al momento.
L’aspetto giuridico (quali sono i poteri e a chi competono) e quello che, per rendere l’idea, si potrebbe definire della discrezionalità (come i poteri sono stati esercitati) saranno tenuti distinti, partendo dal primo
C’è chi ha sostenuto che si sarebbe attentato alla sovranità. L’art.11 della Costituzione ne consente espressamente le limitazioni, in parità di condizioni con gli altri Stati, “necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” (non va trascurata la maiuscola adottata nel testo).
La norma, come è risaputo, fu introdotta per consentire l’adesione all’ONU. In Assemblea fu proposto di riferire le limitazioni anche “alla unità dell’Europa”. Fu condivisa l’opposizione dell’on. Ruini: ”L’aspirazione alla unità europea è un principio italianissimo: pensatori italiani hanno messo in luce che l’Europa è per noi una seconda patria. E’ parso però che, anche in questo momento storico, un ordinamento internazionale può e deve andare anche oltre i confini dell’Europa”.