Uno dei temi riemersi a seguito della crisi del Governo Draghi, e del conseguente scioglimento anticipato delle Camere , attiene ad un aspetto del tutto secondario della vita delle istituzioni, ma sempre oggetto di forte attenzione da parte dell’opinione pubblica.
vitalizi
Ricalcolo dei vitalizi e autodichia: anche i parlamentari hanno diritto ad un giudice
Il tema degli assegni vitalizi previsti in favore degli ex parlamentari fa sempre discutere. L’ultima diatriba in ordine di tempo è sorta per via di un articolo, pubblicato su Il Fatto quotidiano del 30 gennaio scorso, nel quale si anticipa l’esito della decisione che la Commissione contenziosa del Senato assumerà in ordine al ricorso presentato da oltre 700 ex senatori avverso il taglio dei trattamenti in essere, avviato a decorrere dal 1° gennaio dello scorso anno.
Sul ricalcolo retroattivo dei vitalizi: quando il fine non giustifica i mezzi
La delibera dell’Ufficio di Presidenza della Camera che impone il ricalcolo retroattivo degli assegni vitalizi degli ex parlamentari solleva più di un dubbio di legittimità ma, poiché si tratta di un atto interno, difficilmente sarà sottoposta al vaglio di un giudice terzo ed imparziale.
La riforma dei vitalizi in corso
Il presidente della Camera Roberto Fico ha sottoposto all’ufficio di presidenza della Camera nella seduta del 27 giugno una proposta di delibera volta a riformare i così detti assegni vitalizi. Quelle erogazioni che percepiscono i deputati cessati dal mandato prima del 31 dicembre 2011.
Lo scandalo vero è il cumulo dei vitalizi. Che dice Fico?
Mentre il Presidente della Camera Roberto Fico prosegue nella battaglia contro i vitalizi, da eliminare retroattivamente in malo modo e forse incostituzionalmente, con un provvedimento destinato a colpire soprattutto le vedove degli ex parlamentari che beneficiano della reversibilità di quel vitalizio, lo stesso Fico si dimentica di una ingiustizia più grande: quella del cumulo dei vitalizi di cui possono godere molti parlamentari.
Di Maio ha ragione: il “contratto di governo” è la via giusta
di Roberto Bin
In precedenti contributi in questo giornale (del 5 e del 7 marzo) avevo ipotizzato che l’unica seria via d’uscita dalla crisi sarebbe stato un accordo di governo tra M5S e il PD, sottolineando due volte la differenza fondamentale tra un’alleanza e un accordo: la prima rappresenta un patto su un programma politico ampio e stabile, con cui ci si presenta agli elettori, il secondo un contratto in cui i contraenti convergono su questioni di comune interesse.
Virtù e vizi dei vitalizi
Pare proprio che il problema principale dell’Italia siano i vitalizi. Su di essi il M5S torna a battere come se la campagna elettorale non fosse chiusa (o forse perché sta pensando di aprirne una nuova) ponendo la loro abolizione al primo punto del programma del nuovo governo. Peccato che sui vitalizi, elevati a simbolo della odiata “casta”, si continui a diffondere fake news. Forse vale la pena riproporre per rimettere i puntini sulle “i”, due articoli già pubblicati in passato. Eccoli.