La nuova proposta europea sul debito pubblico: una trappola per topi?

di Andrea Guazzarotti

Lo scorso novembre la Commissione ha finalmente presentato la propria proposta di riforma della governance economica dell’eurozona: niente modifica dei parametri di Maastricht (3% deficit/PIL; 60% debito PIL), niente “golden rule” a favore degli investimenti pubblici dei singoli Stati membri né, tantomeno, una capacità fiscale centralizzata.

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La flat-tax è un’idea pericolosa, ma non per quello che ci dicono i progressisti marginalisti

di Andrea Guazzarotti

Le proposte della destra di una flat-tax sono state criticate con argomenti “costituzionali” ed economici. Non sarebbe rispettato il principio di progressività delle imposte (art. 53.2 Cost.: Cecchinato), ma forse sì, dipende (Boeri, Perotti); non sarebbe sostenibile dal bilancio dello Stato (ibidem).

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La risposta dell’UE alla guerra in Ucraina: protagonismo geopolitico velleitario o autentica conversione?

di Andrea Guazzarotti

Dopo aver sfiorato l’Hamiltonian moment con il NGEU adottato dall’UE per reagire alla crisi pandemica, la guerra in Ucraina sta offrendo all’UE un’altra – tragica – occasione per costruire sulle crisi un’integrazione federale, come confusamente auspicato dai “Padri fondatori” delle Comunità progenitrici dell’attuale Unione.

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L’Unione europea, il debito pubblico e il commissariamento soft dei partiti nazionali

di Andrea Guazzarotti

Wolfgang Streeck ha impietosamente dissacrato la fede europeista delle élite italiane e francesi in una recente intervista: «Stando alla retorica diffusa in Italia e in Francia, è come se in quei Paesi ci si aspetti che il governo tedesco si senta ora obbligato a compensare i Paesi partner per il loro errore di calcolo [nel progettare l’unione monetaria]. […]

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Debito pubblico ed equità tra generazioni

di Glauco Nori

Il debito dello Stato si è mantenuto in limiti, ritenuti fisiologici, fino all’inizio degli anni ’80; poi è andato aumentando (solo in pochissime occasioni è diminuito, sempre in misura modesta) fino ad arrivare all’inizio del 2020 a più del 130% del PIL. Non si è stati in grado, o non si è voluto, utilizzare nemmeno la notevole riduzione degli oneri per interessi a seguito dell’entrata in vigore dell’euro.

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Debito è asservimento – La catastrofe come orizzonte

di Claudio Tani

Negli anni settanta del secolo scorso le grandi banche (Citibank e Chase) mandavano i loro agenti in giro per il Terzo mondo a convincere i dittatori locali a chiedere prestiti (il go-go banking), con tassi di interesse  bassissimi, ma che si impennarono rapidamente (oltre il 20%) a causa delle dure politiche monetarie americane degli anni ottanta:

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Soft-conditionality through soft-law: le insidie nascoste del Pandemic Crisis Support

di Marco Dani e Agustín José Menéndez

Nella riunione del 8 maggio 2020, l’Eurogruppo ha dato il via libera al Pandemic Crisis Support (PCS), la linea di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) dedicata all’erogazione di prestiti per le spese sanitarie connesse all’epidemia Covid-19 sostenute dagli stati membri appartenenti all’Eurozona. Spetterà ora al Board of Governors del MES dare seguito a questa dichiarazione politica per rendere disponibile la linea di credito ad inizio giugno.

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I paradigmi macro-economici della UE alla prova della pandemia

di Benedetto Ponti*

La pandemia innescata dalla diffusione del Covid-19, e le misure assunte per limitare il contagio, diluirlo nel tempo, al fine di salvare vite umane ed impedire il collasso dei sistemi di assistenza sanitaria, stanno provocando il crollo repentino e profondo del prodotto interno lordo.

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Monetizzare il debito pubblico grazie alla BCE senza cambiare i parametri di Maastricht?

di Andrea Guazzarotti

 Standard and Poor’s ha confermato il rating dell’Italia (“BBB”), evitando, così, di declassare a spazzatura i molti titoli pubblici detenuti da banche private italiane, con le conseguenze che tutti intuiamo. Il mancato declassamento del nostro debito pubblico non è certo dovuto al miraggio del MES sanitario, bensì dal fatto che, nelle parole dell’agenzia di rating, «l’attuale sostegno finanziario della Bce consente all’Italia di rifinanziare il proprio debito a tassi di interesse reali di circa lo 0%».

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Il Ricovery Fund: ovvero, come l’Eurozona può schivare il divieto di monetizzare il disavanzo di bilancio

di Omar Chessa

Recessione economica e austerità fiscale non vanno d’accordo. È un assunto su cui ormai c’è un largo consenso. Tutti gli Stati colpiti dagli effetti economici del Covid-19 si apprestano, infatti, ad allentare di parecchio i cordoni della borsa pubblica per spendere quanto necessario al fine di risollevare la produzione e l’occupazione.

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