Negli ultimi giorni sembra che l’esempio del comandante della Sea Watch possa essere seguito da altri capitani di navi noleggiate da altre ONG che intercettano in acque internazionali le piccole imbarcazioni sulle quali i migranti sono abbandonati dagli scafisti.
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Deputati multati. Le nuove frontiere dell’attività ispettiva del parlamentare
Un trafiletto in taglio basso. Questo è (al massimo) lo spazio dedicato dai maggiori quotidiani alla notizia che la Capitaneria di Porto di Siracusa ha multato per poco più di 2 mila euro alcuni deputati
Autocertificazioni degli extracomunitari e welfare locale: il caso del Comune di Lodi
Riportano le fonti giornalistiche che il Comune di Lodi, guidata dal Sindaco leghista Arch. Sara Casanova, ha precluso alle famiglie extracomunitarie il godimento di alcuni servizi socio-assistenziali locali (come la mensa scolastica a tariffa agevolata e il servizio scuolabus).
Il “caso Diciotti” e la “prova di forza” con l’Ue: fare i conti con la legalità
Il “caso Diciotti”, dopo le vicende già note di Pozzallo, Trapani e della nave “Aquarius”, riporta prepotentemente l’attenzione sull’emergenza dei flussi migratori e sul ruolo dell’Unione europea e degli Stati membri nel far sì che siano rispettati i diritti fondamentali e inviolabili – e, tra questi, in primis, la dignità – di ogni individuo.
Cosa rischia Salvini? Cosa rischia il Paese?
«Interrogasse me, non andasse a chiedere lumi a dei funzionari, che svolgono delle direttive che il responsabile dà, cioè io. […] Se questo magistrato vuole capire qualcosa deve evitare i passaggi intermedi. Visto che c’è questo presunto sequestratore, che per qualcuno sarei io, sono disponibile a farmi interrogare domani mattina»,
Qualcuno potrebbe spiegare a Salvini e Bongiorno a cosa serve la Costituzione?
Ho ascoltato più volte incredulo la intervista del ministro Bongiorno a La7. Alla domanda “le scelte politiche di Salvini non violano il diritto internazionale”, Giulia Bongiorno ha risposto testualmente:
Le conclusioni del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2018 sulle migrazioni: più autorità e meno diritti nello spazio Schengen
Chi pensava che le vicissitudini della nave Aquarius avrebbero influito sulle decisioni di politica migratoria del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno 2018, sarà probabilmente rimasto deluso: al vertice di Bruxelles hanno prevalso le divisioni, i nazionalismi, l’antagonismo che caratterizza il comportamento degli Stati membri di fronte al dilemma tra chiusura e apertura dello spazio Schengen.
Salvataggio in mare: cosa dice il diritto (e cosa non dice)
Le recenti vicende legate al salvataggio effettuato dalla nave Aquarius e al rifiuto dell’Italia di accogliere le persone salvate ha riportato all’attenzione del pubblico più vasto la questione del soccorso in mare e della relazione tra esso e le politiche migratorie di uno Stato.
Europa c. nazionalismo, ci si gioca la pace
di Roberto Bin
Settant’anni di pace non sono pochi, almeno non lo sono in quel continente europeo che è stato lacerato da guerre cicliche e devastanti, sommate a tumulti rivoluzioni e guerre civili. Da quando? Praticamente da sempre. Il merito di una pace lunga e – almeno sino a poco tempo fa – ben radicata nei paesi dell’Europa occidentale (perché in quella orientale ci si è massacrati nella ex-Jugoslavia e ancora lo si fa nel Donbass) sembrava un dato acquisito per sempre. E invece qualcosa si sta incrinando.
Il “contratto di governo” e le questioni migratorie: nihil sub sole novum?
di Donatella Loprieno*
Nel contratto di governo, sulla cui “stravaganza” già hanno qui scritto Alessandro Morelli e Omar Chessa, le questioni legate ai fenomeni migratori vengono affrontate con un mix di superficialità, ridondanza, colpevole misconoscimento delle novità già introdotte dalla legge Minniti-Orlando e di quanto a livello di istituzioni europee si sta provando a fare specie in materia di Stato competente ad esaminare le domande di protezione internazionale.
“Spogliare” i migranti. I divieti contro kirpan, burqa, hijab, come eredità coloniale europea
di Ilenia Ruggiu
C’è sempre da preoccuparsi quando il diritto mette le mani sui vestiti delle persone. La loro vicinanza al corpo farebbe pensare che quella di vestirci come più ci aggrada sia una libertà consolidata. Sentori di stato etico e paternalista indignerebbero qualsiasi italiano a cui la legge suggerisse che accessori indossare e la lunghezza dei suoi vestiti.
Il codice di condotta per le Ong “tra terra e mare”
di Alessio Rauti
L’attuale discussione sul codice di condotta per le ONG che operano nei salvataggi in mare dei migranti (c.d. attività di Search and Rescue: “SAR”) sembra riattualizzare l’antica contrapposizione, descritta da C. Schmitt, fra il nomos della terra e la libertà/anomia del mare.