Il rispetto delle forme
della Presidente (e/a/essa) della Camera

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di Salvatore Curreri

La President(e/a/essa) della Camera Laura Boldrini ha partecipato martedì 14 febbraio a Milano all’incontro in cui l’ex sindaco Pisapia ha presentato il suo progetto politico di un “Campo progressista” nel centro sinistra.

In tale occasione, la stessa President(e/a/essa) della Camera, seduta a fianco dello stesso Pisapia, non ha mancato di esternare le sue considerazioni critiche sulla crisi della sinistra che “si è distratta e ha perso la bussola” perché trascura che oggi “il problema principale sono le diseguaglianze, che hanno molti volti, soprattutto quello sociale, poi quello territoriale, quello di genere”, così concludendo: “bisogna saper essere anche idealisti, non mollare e non rassegnarsi al cinismo. Credere in dei valori. E qui, in questa sala, c’è gente che non scherza: mi sento a casa”.

Non sono tra quelli che coltivano il culto mistico dell’imparzialità del Presidente d’Assemblea – giacché i regolamenti delle camere gli assegnano importanti funzioni, quale snodo essenziale nei rapporti tra maggioranza e opposizione. E del resto, non è certamente un caso che dal 2001 siano stati eletti Presidenti della Camera leader di partiti facenti parte della coalizione elettorale vincente (Casini nel 2001, Bertinotti nel 2006, Fini nel 2008, Boldrini nel 2013).

Ciò nonostante, sarò un inguaribile passatista ma confesso di non trovare opportuno che il Presidente di una delle due camere usi il prestigio e l’autorità politica che gli derivano dalla carica ricoperta per partecipare ad iniziative di partito ed ivi svolgere considerazioni politiche.

La “casa” del Presidente è, e non può che essere, la Camera che egli presiede, non altra.

I motivi d’inopportunità aumentano se si scopre che la President(e/a/essa) della Camera, invero come il suo predecessore Fini, risulta iscritta ad un gruppo parlamentare (Sinistra italiana – Sinistra Ecologia Libertà, ovviamente), infrangendo così una prassi che la/lo vuole essere iscritta/o d’ufficio al gruppo misto, e non ad un gruppo politico.

Sono sicuro che tale militanza politica non abbia fatto velo al/la President(e/a/essa) della Camera nell’esercizio delle sue funzioni.

Ma le istituzioni, oltreché di sostanza, si nutrono anche del rispetto delle forme.

Non solo grammaticali.

 

 

 

 

 

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