Quando si assume la guida di una qualsiasi istituzione non solo questa finisce per essere rappresentata e persino identificata con chi “sale” a quel livello di “comando” ma, inevitabilmente, costui diventa una persona “nuova” che “cede” alla carica ricoperta molto di sé stesso in particolare della sua sfera privata (ancorché questa, pur presumibilmente ridimensionata, non si possa azzerare).
editoriale
Il voto è un diritto, anche a distanza
In autunno un’ampia parte degli italiani andrà al voto. Elezioni amministrative per diversi comuni, anche molto importanti; elezioni regionali in Calabria. Ma c’è la pandemia, e non si sa come sarà la situazione in autunno: ci si potrà spostare per esercitare il diritto di voto se non si abita nel luogo di residenza?
Il partito nel sistema di governo (a margine delle recenti vicende del PD)
La crisi del Partito Democratico – forza politica che fa parte della maggioranza parlamentare di sostegno al Governo attualmente in carica e che già appoggiava il precedente Esecutivo – manifestatasi con le dimissioni del Segretario Nicola Zingaretti presentate il 4 marzo 2021 si è, in fondo, risolta in un battibaleno e ha accresciuto le stranezze istituzionali emerse nel corso della corrente XVIII Legislatura.
Decisioni neutrali che neutrali non sono. L’investitura del nuovo Governo
È possibile trarre, al momento, una prima considerazione di ordine istituzionale collegata alla formazione del Governo Draghi?
L’insostenibile leggerezza dell’intervista politica
Quale sia l’emittente, le interviste dei politici sono diventate insopportabili. Il mestiere del giornalista è difficile, e certo quello del politico lo è ancora di più.
Governo Draghi e sopravvivenza della politica. Parte III
Che cosa è restato dopo il completamento della struttura dell’Esecutivo, a seguito della nomina dei viceministri e dei sottosegretari, del c.d. Governo del Presidente Matterella, autorevolmente guidato da Draghi?
Governo Draghi e sopravvivenza della politica. Parte II
Quello guidato dal Presidente Draghi non sarà, come si dice con una volontaria imprecisione tecnico-giuridica (certo indotta dalla divulgazione che deve preoccuparsi della sostanza delle cose, alla portata di tutti), un Governo “propriamente” politico;
Governo Draghi e sopravvivenza della politica
Draghi e il suo costituendo Governo potrebbero essere in realtà uno strumento neppure troppo sofisticato per consentire al sistema politico italiano fortemente delegittimato (e probabilmente variato nella sua configurazione numerica – ma non solo come è noto – rispetto al voto politico del 2018) di attrezzarsi per sopravvivere prendendo tempo almeno sino all’elezione del prossimo Capo dello Stato.
Se Mattarella perdesse la pazienza…
Se fossimo un Paese di gente seria avremmo una strada chiara da seguire per risolvere il minuetto della crisi di governo. Una strada non convenzionale, che uscisse dalle piste tracciate dalla prassi dei partiti che giocano a rimpiattino, con la goffa agilità degli elefanti che danzano in equilibrio sul filo.
Renzi e il governo parlamentare
di Roberto Bin
Poche sono le regole formali del governo parlamentare. Sostanzialmente una: il Governo deve ottenere la fiducia delle Camere e resta in carica finché le Camere non gliela tolgono con un voto palese. Nel nostro sistema costituzionale il voto di fiducia e il voto di sfiducia sono mozioni parlamentari che devono essere approvate a maggioranza semplice: basta un voto per il SI in più dei voti per il NO e la mozione è approvata.
Emergenza climatica e riforme costituzionali
di Michele Carducci
L’emergenza climatica identifica un fatto epocale e inedito nella storia della convivenza umana. Per averne contezza immediata, basterebbe ascoltare l’efficace sintesi offerta da Johan Rockström, uno degli scienziati più autorevoli sul tema, a capo della più importante rete mondiale di ricerca sui limiti di sostenibilità dell’azione umana sul pianeta (10 years to transform the future of humanity—or destabilize the Planet):
La democrazia non abita in cantina
In vista delle prossime elezioni amministrative sta diventando di grande attualità il problema di come si scelgano i candidati alla carica di sindaco e di presidente di Regione. Le leggi elettorali affidano al voto diretto dei cittadini la scelta di chi guiderà l’amministrazione comunale o regionale: gli elettori troveranno il nome del candidato sulla scheda elettorale, accanto ai simboli del partito o della coalizione che lo ha scelto. Ma come è stato scelto?