Il tempo è galantuomo. Alla fine, è successo ciò di cui vari settori della dottrina costituzionalistica avvertivano: in democrazia, non c’è alcuna garanzia di “stabilità”, soprattutto se dietro a questa etichetta si immagina che il popolo voti sempre e comunque per quei partiti o candidati che nella narrazione generale dovrebbero incarnare tale concetto.
sistema elettorale
Riforma della legge elettorale: le indicazioni della Corte costituzionale
Archiviata (forse troppo frettolosamente) l’infatuazione per una legge elettorale proporzionale con alta soglia di sbarramento, sul modello tedesco, il pendolo del sempiterno dibattito sul futuro sistema elettorale, nel suo periodico oscillare tra soluzioni diverse, sembra ora propendere per un proporzionale a doppio turno, con premio di maggioranza, che però, se non adeguatamente corretto, rischia di ricadere in vizi d’incostituzionalità già censurati in passato.
Riforma della legge elettorale. Per un sistema a formula alternativa
Ormai da molti anni, una maggiore stabilità ed efficienza del governo è ritenuta necessaria, anche per dare maggiore rilievo alle iniziative italiane in ambito europeo. Ancor di più, si giudica di fondamentale importanza dare risposta al bisogno di legittimazione democratica, per sottrarre l’elettore alla condizione di inferiorità in cui viene mantenuto (Leopoldo Elia).
Il collegio uninominale come “terza via” tra liste bloccate e voto di preferenza
- di Salvatore Curreri
Una delle questioni che il (perenne) dibattito sulla futura legge elettorale dovrà affrontare riguarda le modalità di scelta dei parlamentari da eleggere. L’acceso dibattito appena avviato – con l’appello firmato da dieci costituzionalisti contro le liste bloccate al quale ha fatto subito quasi da ideale contraltare un articolo sulle sconcezze delle preferenze – dimostra…
Le riforme costituzionali del Senato conseguenti all’esito referendario: buscar el levante por el poniente?
La netta approvazione referendaria della riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari pone il tema dell’approvazione di quelle che nella campagna referendaria sono state definite “integrazioni” (dai sostenitori del SI) o “correzioni” (da quelli del NO) costituzionali.
E ora? Il dopo-referendum
Chiusa la pagina del referendum si apre il dibattito sul “seguito” della riforma costituzionale. Nulla di sorprendente dato che tra i motivi che hanno sorretto il SI vi era la convinzione che il “taglio dei parlamentari” è solo il primo passo di un più vasto programma di riforme. Quali? Ma anche chi ha sostenuto il NO ha paventato conseguenze negativa sugli assetti istituzionali e perciò l’esigenza di porre mano a correttivi. Quali? Il tema si annuncia perciò interessante e apriamo perciò una pagina del giornale dedicata a proposte e riflessioni “sul dopo”
S. Curreri, Le riforme costituzionali del Senato conseguenti all’esito referendario: buscar el levante por el poniente?
A. D’Andrea, Dopo il “taglio” dei parlamentari
S. Pinto, Quel che resta del referendum: il dibattito sul voto degli elettori “fuori sede”
A.M. Citrigno, Il taglio del numero dei parlamentari e i rischi per il divieto di mandato imperativo
S. Curreri, Il Parlamento in seduta comune come terza camera politica: prospettive e difficoltà
Dopo il “taglio” dei parlamentari
La riduzione dei deputati e senatori da eleggersi da parte del corpo elettorale (come si sa non propriamente coincidente per le due Camere e con la perdurante necessità costituzionale di preservare la “base regionale” per il Senato) è stata dunque approvata con larga maggioranza degli elettori…
In attesa della nuova, ecco la storia
delle leggi elettorali in Italia
Come si è votato in passato in Italia, con quale sistema, con quali regole? Come sono cambiati nel tempo? A queste domande risponde il dossier realizzato dalla Camera e dal Senato. Il dibattito sulla futura legge elettorale, in attesa delle decisioni della Consulta, fa spesso riferimento a modelli utilizzati nel passato, con le varie correzioni. E’ utile conoscerli.