Magistrati e politica: un equilibrio quasi impossibile

di Salvatore Curreri

Per la Corte costituzionale (sentenza n. 170/2018)  i magistrati, anche in aspettativa, non possono iscriversi ad un partito politico perché ciò lede la loro imparzialità e indipendenza. Però possono ricoprire cariche elettive, politiche e tecniche e ritornare, al loro termine, in magistratura.

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A mente fredda. I poteri del Presidente della Repubblica e l’importanza delle prassi

di Roberto BinNei giorni passati le vicende della formazione del Governo Conte hanno suscitato commenti, giudizi, critiche che hanno posto al centro dell’attenzione i poteri del Presidente della Repubblica e i vincoli costituzionali. Molti i commenti che si sono susseguiti anche in questo giornale, sia sulla legittimità del rifiuto di Mattarella di nominare il ministro dell’economia “proposto” da Conte sia sulla sua opportunità. Ora che la questione si è raffreddata merita riproporla per una riflessione più posata. Anche perché alcuni nodi restano irrisolti e questo minaccia di accendere altre crisi costituzionali, prevedibili come in fondo lo è stata quella appena sopita.

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I partiti nel diritto privato:
il codice civile arriva dove può

di Maria Vita De Giorgi *

Nel giro di pochi mesi i provvedimenti di un partito politico (che si chiami Movimento, non cambia nulla) sono sottoposti al vaglio di un giudice civile (Trib. Roma 12 aprile 2016, Trib. Napoli, 14 luglio 2016, Trib. Roma 17.1.2017, da ultimo Trib. Genova 10 aprile 2017). Cosa sta succedendo? Perché questa raffica di decisioni, sconosciuta in precedenza e, soprattutto, quali norme possono/devono applicare i giudici civili? I giudici sono soggetti soltanto alla legge (art. 101, 2° co. Cost.), ma dove si trova una legge sui partiti? (a parte il d.l. 28 dicembre 2013, n. 149, che ha abolito il finanziamento pubblico diretto).

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Organizzazione e democrazia interna
nei partiti politici
secondo la Corte di Strasburgo

di Dimitri Girotto

In tempi di elevata conflittualità interna ai partiti e movimenti politici può essere utile uno sguardo alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, per comprendere se dalle disposizioni della CEDU si possano trarre indicazioni sull’ambito di autonomia organizzativa riconosciuto alle associazioni politiche.

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