A ridosso delle festività natalizie è passata in sordina una modificazione – all’apparenza meramente formale, ma dall’alto valore simbolico – nella dicitura dell’intestazione delle pronunce della Corte costituzionale.
giudici
Un giudice può disapplicare le leggi che gli sembrano incostituzionali?
L’interrogativo del titolo ha intrigato i costituzionalisti più di mezzo secolo fa, ma la risposta negativa è ormai certa, e nessuno ne dubita più: la Corte costituzionale è sempre stata ferma sul punto. Ma qualcuno ci prova ancora, convinto che le sue personali considerazioni attorno alla successione di atti con cui il Governo ha fatto fronte alla pandemia sia viziata irrimediabilmente.
La pandemia, i DPCM e il giudice “untorello” (breve nota a Trib. Roma, sez. VI, ord. 16 dicembre 2020)
A leggere il provvedimento del Tribunale di Roma che qui si commenta, viene alla mente l’immagine gianniniana (tratta dal Discorso generale sulla giustizia amministrativa del 1963) del giudice ordinario come «untorello acculato in un vicolo» di fonte al potere dell’amministrazione nel post legge abolitrice del contenzioso del 1865.
Brevi considerazioni sul potere di esternazione dei giudici costituzionali
di Salvatore Curreri
Si sono conclusi ieri i quattro giorni di audizione di Amy Coney Barrett, designata dal Presidente Trump come nuovo giudice della Corte Suprema, dinanzi al Senato per ottenerne il previsto previo assenso.
Perché Salvini non prova il concorso in magistratura?
Ogni volta che un giudice emana una sentenza che a Salvini non piace, perché boccia qualcosa voluta da lui o dal Governo, la risposta è sempre la stessa
Magistrati e politica: un equilibrio quasi impossibile
Per la Corte costituzionale (sentenza n. 170/2018) i magistrati, anche in aspettativa, non possono iscriversi ad un partito politico perché ciò lede la loro imparzialità e indipendenza. Però possono ricoprire cariche elettive, politiche e tecniche e ritornare, al loro termine, in magistratura.
Ancora “sentenze politiche” e reazioni inaccettabili
di Fabio Ferrari
A quale titolo la Lega Nord chiede l’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella ‘contro’ la sentenza sui fondi del partito? Cerchiamo di rispondere con la dovuta delicatezza: nessuno.
La Corte costituzionale, “La Verità” e il paradosso del mentitore
di Roberto Bin
La Corte costituzionale emana con moderata frequenza comunicati stampa, di solito per anticipare il dispositivo di sentenze molto attese o per dare notizia della visita dei giudici a qualche scuola di periferia. Per cui ha colpito l’attenzione un comunicato del 28 aprile dal titolo “Comunicato stampa su articolo de La Verità”.
POLONIA
La riforma della giustizia mina lo stato di diritto
di Giovanni Di Cosimo
Cosa succede se uno Stato membro dell’Unione europea non rispetta i valori su cui si fonda l’Unione? Secondo la Commissione europea è quel che sta accadendo in Polonia dove il partito al potere, Diritto e giustizia, ha avviato una profonda riforma del potere giudiziario.
Promesse elettorali: e se oltre le fake news ci occupassimo delle fake promises?
di Roberto Bin
La legislatura è finita discutendo di una proposta di legge che persegua le fake news: non si è fatto nulla, per fortuna, poiché il tema è troppo delicato per darlo in pasto ad assemblee parlamentari ormai ridotte ad arene dove falsi gladiatori combattono con falsi leoni. Però qualcosa si dovrebbe fare contro le false promesse elettorali.
Riforma della pubblica amministrazione: chi riformerà i riformatori?
Sulla Riforma dell’amministrazione e sulla qualità (ed effettività) della legislazione pubblichiamo questo illuminante articolo di Glauco Nori.
di Glauco Nori
1 – Mettendo mano alla riforma della pubblica amministrazione non si dovrebbe trascurare che, per attuarla, ci si dovrà servire della stessa amministrazione che si presuppone inefficiente.
POLONIA
Le proteste popolari hanno fatto centro
Il Presidente della Repubblica polacca, Andrzej Duda, ha ascoltato le proteste popolari e la voce di chi aveva lottato per la libertà del Paese negli anni ’80. Ha deciso di porre il veto sulle due leggi che il Parlamento aveva approvato.