L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha messo a dura prova la Costituzione Repubblicana. In questi mesi, infatti, non sono mancati attacchi ad essa. E’ arrivato il momento di svelare la verità: la Costituzione si è rivelata uno strumento prezioso per affrontare la pandemia.
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Ma quale è la Costituzione vigente? Sull’ennesima asimmetria tra (i siti internet di) Camera e Senato
Le asimmetrie tra Camera e Senato non rappresentano certo una novità. Chi segue le vicende politico-istituzionali sa bene che, purtroppo, Camera e Senato tendono assai spesso a seguire strade diverse…
Il ritorno del Lavoro, un 1° maggio diverso
Il discorso di Mattarella per il 1° maggio è esemplare. E segna il ritorno del Lavoro al centro della nostra vita. Giorni fa commentavo il “ritorno dello Stato”, dopo anni di annunci della sua imminente scomparsa inghiottito dalla globalizzazione. Ora è il lavoro a riprendersi la scena.
La pretesa “democraticità” della deriva autoritaria di Orban, Popper e l’art. 139 della Costituzione
La posizione di alcuni politici italiani, per cui la legge che conferisce poteri straordinari a Orban non avrebbe nulla di deplorevole perché deliberata dalla maggioranza del Parlamento ungherese, offre l’occasione per una breve riflessione su uno dei dilemmi principali della democrazia.
Ragionando sui limiti costituzionali di una “patrimoniale”
Stando a qualche accenno, sembra che il Governo, per fare fronte agli impegni finanziari imprevisti fino a poco fa, pensi anche ad una imposta patrimoniale.
L’antifascismo e il giuramento del ministro
Le costituzioni, di norma, non nascono d’un tratto dal fascino di astratti principi, né cadono dal cielo sospinte da un irenico afflato. Sono al contrario frutto di un conflitto, spesso sanguinoso, a cui si pone fine proprio riscrivendo daccapo le regole giuridiche della convivenza civile.
Politica pop e diritto, i rischi di un passo indietro nella nostra storia
La storia di Europa è stata segnata da una conquista della cultura liberale, la prevalenza del diritto sulla politica. La ‘politica’ è un termine un po’ astratto per definire il potere, e la storia di Europa è stata segnata dal tentativo di porre il potere sotto controllo, imbrigliarlo nelle regole e nei limiti della costituzione e delle leggi. Quando si parla di Stato di diritto o di Stato costituzionale è a questa conquista che si fa riferimento.
Decreto “dignità”: la strana storia della Relazione tecnica e l’ignoranza della Costituzione
Un governo culturalmente incostituzionale?
1. I botti iniziali, riguardanti la formazione dell’esecutivo, hanno lasciato il passo alla rassegnazione? Forse sì. Vero che di leggi se ne sono viste poche, al contrario delle tante parole e di qualche rilevantissimo fatto. Vero che le caselle dei più importanti uffici ministeriali sono state riempite da poco. Eppure, se valutiamo parole e fatti, siamo già alle prese con un governo che dovrebbe catalizzare le attenzioni dei più. Quanto meno preoccupare i più.
Le ragioni di Mattarella nel rifiutare quella nomina, ma lo ha fatto nella sede sbagliata

Pur nel massimo rispetto del ben più autorevole collega, mi permetto di non condividerne il pensiero. Secondo l’art. 92 Cost. “il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri”. Da qui due conclusioni: a) il Presidente del Consiglio propone, non impone, i ministri al Presidente della Repubblica al quale b) spetta il potere di nomina.
Mattarella non poteva, ma doveva rifiutare la nomina
di Roberto Bin
Noi costituzionalisti siamo spesso attratti dall’interpretazione delle disposizioni costituzionali specifiche che punteggiamo la c.d. forma di governo: e siccome i punti sono pochi, integriamo il disegno con altro, per lo più derivato dal c.d. sistema politico. In questo modo è quasi inevitabile confondere il dover essere (il precetto costituzionale) con l’essere (lo stato attuale dei rapporti politici).
Mattarella e il veto presidenziale: quando la Costituzione resta in silenzio

II Presidente Mattarella ha agito correttamente nell’opporre il suo veto al Prof. Savona? Valutare l’azione degli organi costituzionali senza farsi influenzare da considerazioni di stretta politica contingente è impresa ardua. Ciò nonostante, uno sforzo di emancipazione dall’incubo delle passioni, come cantava qualche anno fa Battiato, è doveroso, se si vuole evitare di appiattire il diritto costituzionale sull’esistente. La Costituzione non dà risposte: «il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e , su proposta di questo, i ministri», afferma l’art. 92 Cost.