La maternità surrogata? “È una pratica razzista”, dichiara la ministra della Famiglia Eugenia Roccella in televisione. “Nella maternità surrogata ci sono due donne: una dà gli ovociti, l’altra è il vero utero in affitto… Si sceglie chi dà l’ovocita attraverso una sorta di selezione della razza: la donna deve essere alta, bella, bionda, generalmente è dell’Est, l’ovocita di una donna nera costa molto meno di una donna bianca, con connotazioni evidentemente razziste”.
eguaglianza
Merita il merito?
Dopo l’idea dell’attuale governo di modificare la denominazione del Ministero dell’istruzione in Ministero dell’istruzione e del merito, la questione della meritocrazia sembra tornata prepotentemente alla ribalta. Si tratta di questione complicata, dietro la quale si nascondono formidabili interrogativi pratici.
Il senso costituzionale del principio di progressività
Puntuale, in vista della prossima tornata elettorale del 25 settembre, è riapparsa la flat tax, oggi riproposta dalla Lega (al 15%) e da Forza Italia (al 23%).
Sopprimere la parola “razza” dall’art. 3 della Costituzione?
Si ripresenta, periodicamente, il dibattito sull’opportunità di sopprimere la parola “razza” dal primo comma dell’art. 3 Cost. Il caso che, qualche mese fa, ha ravvivato un dibattito nato non certo oggi e non solo in Italia è stato offerto dal Regolamento dell’Unione europea 2016/679 (in tema di protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e di libera circolazione di tali dati), che all’art. 9, comma 1, vieta il trattamento, tra l’altro, di «dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica».
Parità di genere: una provocazione
Per la rapidità con la quale evolvono le situazioni, diventa sempre più difficile fare previsioni sul futuro. Una delle conseguenze è che molte decisioni vanno riviste con la stessa rapidità, provocando perplessità nell’opinione pubblica, abituata a tempi diversi.
Grennpass e vaccini. Non sacrifichiamo il principio di uguaglianza*
Qualcuno ricorda forse la cittadella circondata dal filo spinato del film messicano “La Zona”, in cui la divisione sempre più netta e profonda che avvertiamo oggi nella società italiana trovava un’angosciosa materializzazione.
Integrazione europea attraverso il diritto? Due recenti ordinanze della Cassazione in tema di assegni familiari per i lavoratori extra-UE
Un conflitto tra legislazione nazionale in materia di assegni familiari in favore di lavoratori extra-UE e direttive dell’UE sta dando luogo a un paradigmatico caso di c.d. “tutela multilivello” dei diritti, in cui si intrecciano, nell’ordine cronologico degli interventi, competenze giurisdizionali dei giudici comuni, della Corte di giustizia, della Corte costituzionale.
Divario sociale ed eguaglianza
Eguaglianze. La Costituzione repubblicana distingue due significati del principio di eguaglianza. Il primo comma dell’art. 3 enuncia la regola dell’eguaglianza formale, secondo cui situazioni eguali vanno trattate in modo eguale, mentre situazioni diverse devono essere disciplinate in modo diverso.
Prelievo di solidarietà sulle pensioni: dubbi sulla decisione della Corte costituzionale
Secondo la Corte EDU – richiamata nella sentenza della Corte costituzionale n. 234 del 2020 – nel giudizio di proporzionalità ha rilievo anche il trattamento di favore che il sistema previdenziale riserva ad una determinata platea di beneficiari:
Cade il divieto di iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo del “Decreto Salvini”: irrazionale anche nelle intenzioni
di Antonella Buzzi e Francesco Conte
Con la sentenza n. 186/2020, pubblicata il 31 luglio 2020, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 13 del Decreto-Legge n. 113/2018, convertito con modificazioni nella Legge n. 132/2018, noto come “Decreto Sicurezza” o “Decreto Salvini”, che aveva eliminato il diritto all’iscrizione anagrafica dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.
Debito pubblico ed equità tra generazioni
Il debito dello Stato si è mantenuto in limiti, ritenuti fisiologici, fino all’inizio degli anni ’80; poi è andato aumentando (solo in pochissime occasioni è diminuito, sempre in misura modesta) fino ad arrivare all’inizio del 2020 a più del 130% del PIL. Non si è stati in grado, o non si è voluto, utilizzare nemmeno la notevole riduzione degli oneri per interessi a seguito dell’entrata in vigore dell’euro.
Debito pubblico, patrimoniale e pensioni “d’oro”: il sottile filo dell’eguaglianza
Il caso, che ha provocato la sentenza della Corte costituzionale n. 18/2019, avrebbe meritato una attenzione maggiore dai mezzi di informazione di quella che ha ricevuto.