Piccola: “Papà, perché non cancellare buona parte del debito pubblico comprato dalla Bce in tutti questi anni? In fondo, non faremmo un torto a privati, imprese e famiglie, ma ad una banca centrale. Che è colei che il denaro lo crea. E se lo crea, potrà anche distruggerlo”.
debito pubblico
Debito pubblico ed equità tra generazioni
Il debito dello Stato si è mantenuto in limiti, ritenuti fisiologici, fino all’inizio degli anni ’80; poi è andato aumentando (solo in pochissime occasioni è diminuito, sempre in misura modesta) fino ad arrivare all’inizio del 2020 a più del 130% del PIL. Non si è stati in grado, o non si è voluto, utilizzare nemmeno la notevole riduzione degli oneri per interessi a seguito dell’entrata in vigore dell’euro.
Debito è asservimento – La catastrofe come orizzonte
Negli anni settanta del secolo scorso le grandi banche (Citibank e Chase) mandavano i loro agenti in giro per il Terzo mondo a convincere i dittatori locali a chiedere prestiti (il go-go banking), con tassi di interesse bassissimi, ma che si impennarono rapidamente (oltre il 20%) a causa delle dure politiche monetarie americane degli anni ottanta:
Il Mes a tasso negativo e la speculazione patriottica
In settimana il direttore finanziario dell’ESM (il Meccanismo europeo di stabilità), l’olandese Kalin Anev Janse, ha illustrato come funzionerebbe la nuova linea di credito destinata alla copertura dei costi sanitari diretti e indiretti causati da Covid-19 (Pandemic crisis support credit line).
Soft-conditionality through soft-law: le insidie nascoste del Pandemic Crisis Support
di Marco Dani e Agustín José Menéndez
Nella riunione del 8 maggio 2020, l’Eurogruppo ha dato il via libera al Pandemic Crisis Support (PCS), la linea di credito del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) dedicata all’erogazione di prestiti per le spese sanitarie connesse all’epidemia Covid-19 sostenute dagli stati membri appartenenti all’Eurozona. Spetterà ora al Board of Governors del MES dare seguito a questa dichiarazione politica per rendere disponibile la linea di credito ad inizio giugno.
I paradigmi macro-economici della UE alla prova della pandemia
La pandemia innescata dalla diffusione del Covid-19, e le misure assunte per limitare il contagio, diluirlo nel tempo, al fine di salvare vite umane ed impedire il collasso dei sistemi di assistenza sanitaria, stanno provocando il crollo repentino e profondo del prodotto interno lordo.
Monetizzare il debito pubblico grazie alla BCE senza cambiare i parametri di Maastricht?
Standard and Poor’s ha confermato il rating dell’Italia (“BBB”), evitando, così, di declassare a spazzatura i molti titoli pubblici detenuti da banche private italiane, con le conseguenze che tutti intuiamo. Il mancato declassamento del nostro debito pubblico non è certo dovuto al miraggio del MES sanitario, bensì dal fatto che, nelle parole dell’agenzia di rating, «l’attuale sostegno finanziario della Bce consente all’Italia di rifinanziare il proprio debito a tassi di interesse reali di circa lo 0%».
Il Ricovery Fund: ovvero, come l’Eurozona può schivare il divieto di monetizzare il disavanzo di bilancio
Recessione economica e austerità fiscale non vanno d’accordo. È un assunto su cui ormai c’è un largo consenso. Tutti gli Stati colpiti dagli effetti economici del Covid-19 si apprestano, infatti, ad allentare di parecchio i cordoni della borsa pubblica per spendere quanto necessario al fine di risollevare la produzione e l’occupazione.
Eurobond e recovery fund: evitiamo di fare confusione
Il dibattito italiano sulle risorse comuni per far fronte alla recessione causata dall’epidemia è profondamente viziato. Questo riguarda non solo le proposte ufficiali del governo, le declamazioni sui media, la polemica dell’opposizione, ma anche la maggior parte dei commenti giornalistici e di numerose analisi di esperti.
Eurobond, MES, PEPP e altri strumenti: come si finanzia la ricostruzione?
Il drammatico bivio italiano nel rapporto con l’Eurozona
A causa del lockdown da oltre un mese la gran parte dei redditi da lavoro e dall’utilizzo di capitale fisso (impianti, macchinari, ecc.) non sono più generati. Lo stesso non può dirsi dei rendimenti derivanti da capitale finanziario e immobiliare, i quali sono generati per effetto del solo trascorrere del tempo. Si dà il caso, però, che i secondi gravano sui primi.
Non si può dire, ma gli Eurobond sono già sul tavolo. Ma è una parola tabù
Bisogna andarci piano con le parole, perché in un’Unione europea che poggia ancora sul metodo intergovernativo, ciascun governo deve fare i conti con l’opinione pubblica interna e le pressioni delle opposizioni.