di Mario Barcellona
Da decenni parlo nei convegni e scrivo nei miei saggi contro la pretesa, che si pensa abbia seguito in una parte della magistratura e che talvolta sembra di leggere negli scritti di taluni suoi autorevoli esponenti e financo nel sottaciuto argomentare di qualche sentenza, che la “coscienza sociale progressiva” legittimi il giudice ad andare oltre la legge e l’interpretazione (evolutiva per quanto si voglia) che il suo testo consente.