“Tassi di classe”: la lotta della BCE all’inflazione

di Andrea Guazzarotti

Dopo la FED, finalmente anche la BCE ha rotto gli indugi e ha alzato il tasso d’interesse di ben 75 punti base. Non sappiamo se si tratta della ripetizione dell’errore fatale di Trichet nel 2011 (rialzare i tassi, dinanzi a chiari segnali di recessione in Europa, per placare le ansie tedesche sull’inflazione: Mody).

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Il Ricovery Fund: ovvero, come l’Eurozona può schivare il divieto di monetizzare il disavanzo di bilancio

di Omar Chessa

Recessione economica e austerità fiscale non vanno d’accordo. È un assunto su cui ormai c’è un largo consenso. Tutti gli Stati colpiti dagli effetti economici del Covid-19 si apprestano, infatti, ad allentare di parecchio i cordoni della borsa pubblica per spendere quanto necessario al fine di risollevare la produzione e l’occupazione.

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Quel che gli eurocrati non dicono. E se i conti della Commissione Ue fossero (ideologicamente) sbagliati?

di Andrea Guazzarotti*

Deficit, la rivolta contro Bruxelles”. Così titolava l’articolo d’apertura de La Stampa di venerdì 5 maggio. Si tratta della richiesta alla Commissione UE da parte dei Ministri economici di Italia, Spagna, Portogallo e, soprattutto, Francia, di rivedere le metodologie di calcolo del famigerato ‘output gap’, ossia del PIL potenziale, ai fini della determinazione del deficit strutturale di ciascun Paese.

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