1 – La progressività perseguita nei primi anni della Repubblica. L’art. 3 della Costituzione stabilisce che “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Per realizzare gli scopi dell’art. 3 la Costituzione stabilisce che il prelievo fiscale per “concorrere alle spese pubbliche” debba essere distribuito a carico dei cittadini tutti “…in ragione della loro capacità contributiva” e che “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività” (art. 53). La Costituzione ha indicato il fine (art. 3) e il mezzo (art. 53).
tassazione
La pietra d’inciampo: i principi costituzionali sulla tassazione
Colpisce, all’inizio di una legislatura e di un mandato governativo, constatare la centralità che gioca una specifica disposizione costituzionale nel programma e nelle prime decisioni assunte, che proprio perché adottate con tanto senso di urgenza risultano elementi “bandiera”.
Il senso costituzionale del principio di progressività
Puntuale, in vista della prossima tornata elettorale del 25 settembre, è riapparsa la flat tax, oggi riproposta dalla Lega (al 15%) e da Forza Italia (al 23%).
Catasto: una riforma giusta che non si farà (almeno per ora)
È bastato che nel dibattito sulla legge di delega al Governo per la riforma fiscale si pronunciasse la parola “catasto” perché si levassero gli scudi di un vasto ed eterogeneo schieramento politico, che parte da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, per arrivare fino al M5S. Tutti schierati contro la revisione dei valori catastali.