Oggi non possiamo sapere se e quando il disegno di legge di riforma costituzionale che va sotto il nome di premierato elettivo andrà in porto. Oggi sappiamo – non è passato nemmeno un mese dalla sua presentazione – che non gode di buona stampa. Gli aggettivi denigratori si sprecano. Confuso, contraddittorio, torbido, pericoloso, autoritario, eversivo e decine altri, anch’essi assai poco lusinghieri. Se non è un record, poco ci manca.
presidenzialismo
Forse la volta buona? Istruzioni scettiche per riforme costituzionali (e non solo) finalmente condivise
Una premessa. Il giorno 17 maggio 2023 si è tenuto presso il CNEL un incontro tra costituzionalisti, organizzato dalla rivista Federalismi.it e la cui registrazione si può vedere e ascoltare grazie a Radio Radicale, dopo la recente ripresa di iniziativa in materia da parte della presidente del Consiglio e mentre si sviluppano analoghe attività di ascolto e proposta, da parte sia della ministra per le Riforme Costituzionali e la Semplificazione, sia del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, in quest’ultimo caso ai fini dell’attuazione dell’art. 116, III comma della Costituzione, su richiesta di alcune regioni ordinarie.
Presidenzialismo? Quello delle regioni ha creato monarchie assolute e svuotato le assemblee legislative
Presidenzialismo è diventata parola chiave dell’attuale stagione politica, indicata quale formula salvifica dei problemi italiani. Alcune volte viene richiamata quale strumento per eliminare l’instabilità dei governi, altre per affidare ai cittadini la decisione della scelta di chi governa, a partire dal presidente designato. Quale Presidente?
Di quale “presidenzialismo” si parla?
Va premesso che cambiare la forma di governo parlamentare in chiave “presidenziale” è e resta una complicata ancorché di per sé legittima operazione di revisione costituzionale della struttura ordinamentale del Paese.
Presidenzialismo. Cioè?
Enzo Cheli ha scritto, da par suo, un articolo del tutto condivisibile per spiegare perché non gli piacciono affatto le proposte “presidenzialiste” avanzate da Fratelli d’Italia e riprese dai programmi elettorali del centro-destra. La mia perplessità è ancora più radicale, perché non capisco di cosa si parli. E questo un po’ mi allarma.
Presidenzialismo e autonomia
L’autonomia, annunciata, evocata e rivendicata fino a diventare una sorta di scioglilingua del discorso pubblico veneto – se si esclude l’accordo sottoscritto da Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna con il governo Gentiloni – sembra destinata a trasformarsi in una ennesima promessa, questa volta di scambio fra i partiti di destra portatori di materialissimi interessi e insediamenti territoriali eterogenei.
Presidenzialismo in Italia: tecnocrazia francese o populismo argentino?
Il “vincolo esterno” costituito dall’UE e dall’euro si è avvalso, almeno a partire dalla formazione del governo Monti nel 2011, della fattiva collaborazione del Presidente della Repubblica. Questa centralità del Capo dello Stato, inedita in un sistema parlamentare funzionante, ha prodotto due esiti: oltre ad attrarre su di sé gli strali delle forze “populiste” (specie alla formazione del governo “Conte 0” e alla fine del Governo Conte 1), ha anche rafforzato il progetto delle destre “tradizionali” di una revisione costituzionale in senso presidenziale.