L’Istituto Cattaneo ha compiuto una interessante analisi della partecipazione al voto nei referendum costituzionali.
Attualità
Il tribunale di Milano ha respinto
anche l’ultimo ricorso di Onida
La prina sezione civile del Tribunale di Milano ha respinto il reclamo d’urgenza presentato ieri dal presidente merito della Corte costituzionale, Valerio Onida.
Il Consiglio di Stato ha respinto
il ricorso contro la sentenza del Tar
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso contro la sentenza del Tar in merito al quesito referendario. Ecco il testo della decisione presa il primo dicembre dal presidente Anastasi.
La riforma in 27 schede/slide
Ecco sintetizzate le modifiche alla Costituzione proposte alla approvazione o al rifiuto dei cittadini con il referendum che si terrà il 4 dicembre prossimo.
Sotto la felpa niente
Il no di Salvini alla riforma costituzionale ha un motivo preciso, lo ha ripetuto anche oggi a Parma (Repubblica.it Parma del 28 novembre 2016).
Come cambiano i numeri
con il Senato “ristretto”
La riforma costituzionale riduce il numero dei senatori di due terzi, per l’esattezza da 315 a 100. La drastica riduzione ha varie conseguenze.
Ma davvero la riforma del Titolo V
toglie poteri alle Regioni?
Sembra un punto su cui, caso raro, tutti sono d’accordo, quelli del SI e quelli del NO. La riforma comporterà una notevole compressione dei poteri regionali.
L’incognita della doppia maggioranza
di Giovanni Di Cosimo
L’incognita maggiore della riforma costituzionale riguarda il ruolo che svolgerà il nuovo Senato che, nel peggiore degli scenari, potrebbe contrapporsi alla Camera. È lo scenario della doppia maggioranza che si regge su alcune ipotesi.
I livelli essenziali di assistenza (LEA)
e la rappresentanza territoriale del nuovo Senato
di Salvatore Curreri
Si è molto discusso in queste settimane sulla natura della rappresentanza dei nuovi senatori.Secondo i sostenitori del NO alla riforma, costoro saranno, come oggi, rappresentanti dei partiti politici e non dei territori di provenienza, e quindi si organizzeranno all’interno del nuovo Senato e voteranno secondo logiche di schieramento partitico, con buona pace degli interessi regionali e comunali di cui dovrebbero essere portavoce.
Ma è davvero così complicato
il “nuovo” procedimento legislativo? Una riflessione
di Roberto Bin
Tra le tante cose approssimative che si dicono a proposito della riforma ve n’è una che è quantomeno da discutere: che la riforma renderebbe molto complicato il procedimento legislativo, prevedrebbe una dozzina e forse più di procedimenti diversi, rischierebbe di paralizzare il Parlamento in continui conflitti. Ma è davvero così?
Una bussola per il voto
di Fulvio Cortese
Alla data del referendum costituzionale manca ormai poco e il tono dello scontro tra i portavoce del SI e i fautori del NO è sempre più acceso. Che fare di fronte a questa crescente polarizzazione?
Tutto quel che resterà da fare
dopo l’eventuale vittoria del Sí
di Giovanni Di Cosimo
Che cosa succede se la riforma costituzionale supera lo scoglio del referendum? Quali sono i passi necessari per completare il disegno? E con quali possibili complicazioni?