Alle drammatiche e grottesche scene dell’assalto dei sostenitori di Trump a Capitol Hill sta facendo seguito, in queste ore, un dibattito non meno surreale sulla decisione dei social di chiudere gli account di Donald Trump.
usa
Democrazia in America?
Confesso: non avrei commentato i fatti degli Stati Uniti, se non avessi messo per iscritto già in anticipo ciò che penso, approfittando del fatto che questo sito non censura il pensiero sotto la discutibile forma del referaggio. Poiché è troppo facile esprimere delle considerazioni nella fase finale di una vicenda sconvolgente che sembrerebbe una salita sul carro dei vincitori, come faranno (e stanno facendo) in molti.
Capitol Hill, ovvero della crisi (irreversibile) del sistema presidenziale statunitense?
Aveva ragione Sartori: la forma di governo presidenziale statunitense ha finora funzionato non grazie ma nonostante la sua Costituzione.
Nota sulla irrazionale situazione post-elettorale negli Stati Uniti
Non richiamerò in questa nota i miei studi sul diritto di resistenza (per cui basterebbe citare molte Costituzioni degli Stati della Federazione U.S.A.), né sul tirannicidio, che probabilmente mi sono costati cari in gioventù, ed anche per questo recentemente rieditate; nemmeno varrebbe la mia alta considerazione, dal punto di vista storico, di Robespierre, compresa, per contrappasso, la sua fine fisica, ma anche dei Giacobini, nella formazione dello Stato borghese di diritto, semplicemente poiché l’argomento e il soggetto di cui riferirò non ne sono degni anche se, immagino, quest’ultimo non saprebbe assolutamente di che si discorre.
STATI UNITI
Le Trumpiadi, canto quarto
Import tax: sembra Berlusconi
ma è meno inutile
Si è fatto un grande chiasso sulle intenzioni di Trump di ostacolare l’importazione delle merci straniere per proteggere i produttori interni. Ma le sue dichiarazioni bellicose non corrispondono agli atti.