Il diavolo, le pentole e i coperchi: effetti imprevisti ed effetti perversi dell’ultima riforma elettorale

di Antonio Floridia*

Sappiamo oramai tutto del “Rosatellum”, e sappiamo anche i risultati che sono emersi dalle urne del 4 marzo. Può essere tuttavia utile ritornare, post factum, sui meccanismi della legge elettorale, assumendo un punto di vista peculiare: si sono prodotti gli effetti previsti dai legislatori, o sono scaturiti effetti inattesi o finanche perversi?

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La legge elettorale non piace a nessuno. Ma per cambiarla bisogna capire bene quel che ha detto la Corte

di Glauco Nori

La legge elettorale in vigore non piace a nessuno: le ragioni, in buona parte poco chiare, non sono le stesse per tutti. Al fatto che avesse consentito di superare la normativa di risulta dalla sentenza n.35 del 2017 non è stato dato alcun rilievo. Secondo le norme impugnate, se non fosse scattato il premio di maggioranza, si sarebbe dovuto procedere al ballottaggio.

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Legge elettorale e “benaltrismo”

di Roberto Bin
È un gioco che la mia generazione (quella del ’68) conosce benissimo: si era sfiorato il virtuosismo, alle volte, nell’uso di questa tecnica. Qualsiasi proposta che osasse avanzare una soluzione di un qualche tipo al problema emerso nel dibattito, veniva immediatamente svalutata e scartata perché “ben altro” era il problema, la sua causa, la prospettiva corretta in cui cercare invece la soluzione, impossibile ovviamente.

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Legge elettorale: la mia risposta a Carlo Fusaro

di Antonio Ruggeri

Sono particolarmente grato all’amico e collega Carlo Fusaro per il tempo e l’attenzione dedicata al mio scritto. Le sue osservazioni sono, come sempre, acute: mi corre, tuttavia, l’obbligo di fugare un equivoco, di sicuro alimentato dalla poca chiarezza della mia esposizione.

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Legge elettorale: a proposito dell’articolo di Antonio Ruggeri

di Carlo Fusaro

Ho letto l’articolo scritto per lacostituzione.info da Antonio Ruggeri quando sembrava che il progetto Fiano, apparentemente concordato fra le principali forze politiche, fosse destinato a certa approvazione, e vorrei proporre  alcuni commenti. Premetto che sono un convinto maggioritario da almeno 30 anni; non solo ho partecipato tutte le campagne di Barbera-Segni (e poi Guzzetta e Morrone) del 1990-1993, 1995, 1997, 2001, 2007, 2012, ma fui presente fisicamente in Cassazione fra i promotori già nel 1990 e 1991.

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Effetti perversi ed effetti imprevisti
del bricolage elettorale

di Antonio Floridia

Nel momento in cui scriviamo questa nota (pomeriggio dell’8 giugno) non sappiamo ancora se il testo della riforma elettorale in discussione alla Camera riuscirà ad essere approvato, o se l’accordo politico che sembrava sorreggerlo crollerà rovinosamente…

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Ritorno al proporzionale: scelta politicamente miope e di dubbia conformità alla Costituzione

di Antonio Ruggeri
Che le possibili opzioni in fatto di disciplina del meccanismo elettorale siano astrattamente numerose ed anche reciprocamente non poco differenziate è risaputo da tempo, così come si sa che un medesimo ingranaggio, calato in contesti politico-istituzionali diversi, può assumere forme e dar vita ad effetti parimenti diversi.

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Legge elettorale e i vincoli posti
dalla Corte Costituzionale

di Glauco Nori *

1-Per la legittimità di un premio di maggioranza è necessaria una soglia minima: lo ha detto la Corte costituzionale con la sentenza n.1 del 2014.  Ha anche spiegato, ripetendolo con la sentenza n.35 del 2017, che si è dovuta fermare a quella dichiarazione perché non può modificare la disciplina legislativa attraverso interventi manipolativi o additivi, per esempio indicando direttamente la soglia minima.

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Rappresentanza versus Governabilità
nella sentenza della Corte sull’Italicum

di Alberto Azzena e Francesco Monceri

Nella recente sentenza sulla legge elettorale la Corte costituzionale si è addentrata in una questione di pressoché impossibile soluzione, una sorta di quadratura del cerchio, che l’ ha condotta a una vistosa contraddizione che forse poteva esser resa meno vistosa.

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