Una premessa prudenziale: questa breve nota viene scritta e inviata per la pubblicazione il giorno 30 dicembre 2018, a legge di bilancio per il 2019 appena approvata dalle Camere e prima della sua promulgazione da parte del Presidente della Repubblica.
maggioranza
Forza della maggioranza e tutela delle minoranze
Ieri è stato presentato il ricorso per conflitto di attribuzione di alcuni senatori del Pd contro il Presidente del Senato e il Governo per violazione delle attribuzioni costituzionali spettanti alle minoranze a seguito del mancato effettivo esame in commissione e in Aula della legge di bilancio, la più politica tra tutte le leggi perché stabilisce le entrate e le spese dello Stato.
Il conflitto di attribuzioni è la risposta giusta, ma bisogna farlo bene
Conflitti costituzionali sono insorti in ogni fase della storia dei sistemi politico-costituzionali, ben prima che le costituzioni moderne avanzassero la pretesa di sottoporre al diritto anche il comportamento degli organi politici di vertice, trasformando così i conflitti politici in conflitti giuridici.
Sessione di bilancio 2018: una ferita costituzionale che rischia di non rimarginarsi
Alla fine è successo: la decisione fondamentale italiana per la gestione dei fondi pubblici è passata per il Parlamento giusto il tempo di ottenere una votazione, tanto surreale che è difficile persino definire ratifica (la ratifica presuppone la conoscenza di ciò che si accetta),
L’elettore “buon selvaggio” e il Parlamento esautorato: i mostri della nuova mitologia politica e gli strumenti per fronteggiarli
Nei giorni scorsi mi è capitato di ascoltare qualche esponente politico della maggioranza di governo sostenere che alla gente non interessa come venga approvata la legge di bilancio.
L’avvocato del popolo e il curatore fallimentare della Repubblica
Nella seduta del 22 dicembre scorso il Senato ha approvato il disegno di legge di bilancio 2019 (A.S. 981) con una evidente violazione dell’articolo 72 della Costituzione.
“Come si può deliberare senza conoscere?”
“Come si può deliberare senza conoscere?”. La domanda di Luigi Einaudi va alla radice della questione della legge di bilancio, dato che le opposizioni non hanno avuto il tempo di approfondire il testo (ma anche molti parlamentari della maggioranza).
Il governo della continuazione
Napolitano era ancora Presidente della Repubblica e i 5 stelle già reclamavano il suo intervento denunciando “l’abominio che si sta consumando nelle aule parlamentari” a causa dello “stravolgimento del consueto iter parlamentare”. L’abominio era prodotto dall’approvazione dei “decreti–vergogna in nome dell’urgenza, i cui contenuti esulano dall’oggetto stesso del decreto”.Questo scempio avrebbe dovuto finire con il “governo del cambiamento”.
I silenzi e le contraddizioni dei costituzionalisti conservatori
di Stefano Ceccanti
Dopo vari giorni di silenzio il fronte del costituzionalismo conservatore, che si era eccitato contro la riforma costituzionale, viene rotto da un’intervista odierna di Gustavo Zagrebelsky a “la Repubblica”. Essa contiene molte affermazioni condivisibili, pur in ritardo e nonostante toni decisamente più misurati rispetto alle critiche alla riforma del 2016, che era in realtà molto meno discontinua con la nostra Costituzione rispetto agli interventi previsti oggi.
Il “contratto di governo” e il rischio di una grave crisi costituzionale
di Roberto Bin
Sarà pure, quello pubblicato dall’Huffington Post, un testo superato, in corso di perfezionamento (alcuni capitoli sono ancora completamente vuoti, altri hanno un doppio testo…), ma il “Contratto per il Governo di cambiamento” è una lettura piuttosto penosa. Davvero si può credere che il fior fiore dei due partiti abbia passato tanti giorni in conclave per partorire questo criceto?
Il diavolo, le pentole e i coperchi: effetti imprevisti ed effetti perversi dell’ultima riforma elettorale
di Antonio Floridia*
Sappiamo oramai tutto del “Rosatellum”, e sappiamo anche i risultati che sono emersi dalle urne del 4 marzo. Può essere tuttavia utile ritornare, post factum, sui meccanismi della legge elettorale, assumendo un punto di vista peculiare: si sono prodotti gli effetti previsti dai legislatori, o sono scaturiti effetti inattesi o finanche perversi?
Nuovi sondaggi: i partiti oggi, i leader, le possibili maggioranze
I sondaggisti che nelle ultime elezioni politiche non hanno sfigurato, come si è visto, avendo azzeccato la tendenza degli elettori a 15 giorni dal voto e, successivamente, hanno individuato con chiarezza vincitori e vinti al di là di scarti percentuali minimi, continuano a sondare le preferenze degli elettori: riguardo ai partiti politici, ai leader, alle possibili alleanze in parlamento.