di Alessandro Morelli e Fiammetta Salmoni
A dispetto di Flaiano, la situazione è grave ed è anche seria, nonostante i toni grotteschi che il dibattito sulle sorti del Governo ha assunto in queste ultime ore.
Sta sollevando numerose polemiche le determinazioni assunte dalla Conferenza dei capigruppo, su proposta del Presidente della Camera, in ordine alle modalità di svolgimento della seduta pomeridiana odierna della Camera dei deputati, in cui, per far fronte agli eventi eccezionali correlati all’attuale emergenza sanitaria, dovrà essere approvato il ricorso al maggior indebitamento a maggioranza assoluta, come previsto dall’articolo 81, comma 2, Cost.
Una delle conseguenze della (possibile) nascita del nuovo Governo, con il passaggio della Lega dalla maggioranza all’opposizione, è la presidenza delle commissioni parlamentari ricoperte da suoi esponenti.
Chi segue i lavori parlamentari, e chi scrive confessa di averlo fatto più di una volta, può essere portato a sottovalutare quegli spazi di discussione che i regolamenti parlamentari riservano agli interventi di natura procedurale, i così detti richiami (al regolamento, ordine del giorno, ordine dei lavori ecc.).
Era assolutamente prevedibile che, di cattivo in precedente in cattivo precedente, si arrivasse ad approvare la legge di bilancio senza di fatto esame parlamentare.
Tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto la Camera dei deputati sarà chiamata ad approvare il proprio bilancio interno.
di Omar Chessa
In un articolo precedente ho scritto che il Capo dello Stato non è tenuto a nominare i ministri proposti dal neo-nominato Presidente del Consiglio; e che il rifiuto non ha bisogno di essere motivato in base a principi costituzionali “sostanziali”, bastando a tal fine la norma di competenza prevista dell’art. 92 della Costituzione, secondo la quale «Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri».
di Antonio D’Andrea
Ci sono due brevi considerazioni che mi sembrano avere valenza istituzionale e che perciò richiamo all’attenzione di quanti si apprestano a seguire l’avvio della XVIII Legislatura e, conseguentemente, la eventuale definizione di accordi tra le forze politiche finalizzati ad individuare una maggioranza parlamentare.
di Giovanni Di Cosimo
Adesso che il Ministero degli interni ha fornito i dati dei seggi, possiamo a caldo fare alcune rapide osservazioni sul rendimento della nuova legge elettorale. Sono tre conferme di ciò che si temeva.
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