La Corte costituzionale federale tedesca, con la sentenza del 5 maggio scorso, ha provocato una specie di frattura nel sistema comunitario. Nell’analizzarla si corre il rischio di qualche disarticolazione, provocata dalla disarticolazione della motivazione.
tribunale costituzionale tedesco
Cose molto cattive sulla ribellione del Tribunale costituzionale tedesco al Quantitative easing della BCE
Molto è già stato detto e scritto sulla sentenza del Tribunale costituzionale federale tedesco (Bundesverfassungsgericht – BVerG) che ha frontalmente smentito quanto sostenuto dalla Corte di giustizia UE nel 2018 circa la legittimità del quantitative easing della BCE (in questo sito, v. Chessa).
Perché il tribunale costituzionale tedesco sbaglia nel censurare gli «effetti di politica economica» della BCE?
Il 5 maggio il tribunale costituzionale tedesco si è pronunciato sul QE della BCE. La decisione ha riguardato solo un programma particolare di quantitative easing, il PSPP, varato il 4 marzo del 2015. Però è indubbio che la “regola di diritto” elaborata dalla pronuncia possa estendersi anche al PEPP del 18 marzo 2020, secondo la tempistica e le implicazioni già esaminate da Andrea Guazzarotti.
Il nuovo Quantitative Easing della BCE e l’ombra del Tribunale costituzionale tedesco sui negoziati europei per uscire dalla crisi
Negli Stati Uniti la Fed, che già aveva incamerato titoli pubblici per 6 mila miliardi dollari, a marzo 2020 ne ha acquistati altri 2 mila per consentire al governo federale di finanziare il suo piano anti-crisi. La Bank of England…