Il giorno 21 giugno scorso, ha avuto luogo l’udienza istruttoria, presso il Tribunale civile di Roma, della causa “Giudizio Universale”, il primo contenzioso climatico italiano.
La fine di un mito: le elezioni legislative francesi del 2022
Il tempo è galantuomo. Alla fine, è successo ciò di cui vari settori della dottrina costituzionalistica avvertivano: in democrazia, non c’è alcuna garanzia di “stabilità”, soprattutto se dietro a questa etichetta si immagina che il popolo voti sempre e comunque per quei partiti o candidati che nella narrazione generale dovrebbero incarnare tale concetto.
L’emergenza climatica tra giudice e vincoli normativi: sulla soglia accettabile del pericolo
Ci si può rivolgere a un giudice per fermare l’emergenza climatica? Oppure questo significa stravolgere il ruolo delle istituzioni democratiche, attribuendo al giudice una funzione “creativa” che non gli spetterebbe? Esiste un giudice naturale per salvarsi dalla catastrofe? Ma salvarsi dalla catastrofe attraverso l’accesso al giudice davvero significherebbe abilitarlo alla “creatività”?
Il dovere ambientale “di fare” dopo la riforma costituzionale
Innumerevoli e contrastanti risultano i commenti della dottrina italiana alla riforma degli artt. 9 e 41 della Costituzione: da molti ritenuta quasi ridondante rispetto alle acquisizioni evolutive della giurisprudenza costituzionale in materia ambientale (cfr., tra i tanti, Cassetti); da altri qualificata addirittura pericolosa nella misura in cui porrebbe freni alla libertà del mercato e della concorrenza (Di Plinio) o al primato dell’essere umano sulla natura (Scarselli); da altri ancora apprezzata per il fatto di individuare un nuovo “controlimite”, quello appunto ambientale e intergenerazionale, all’applicazione del diritto europeo (Morrone).
Temi e problemi del quesito referendario sulla legge Severino
Il primo quesito referendario sul quale gli italiani saranno chiamati a votare il prossimo 12 giugno è tra i più semplici e lineari, avendo ad oggetto l’abrogazione totale di un atto legislativo – cosa che, ormai, rappresenta quasi un’eccezione, dato che nella stragrande maggioranza dei casi i quesiti sono non soltanto parziali ma altresì redatti utilizzando la tecnica del ritaglio di singole porzioni di testo, non sempre aventi un autonomo valore linguistico prima ancora che normativo – e ponendo pertanto l’elettore di fronte alla scelta se abrogare un intero e sistematico apparato di norme o mantenerlo in vigore.
Voto ai fuorisede: non neghiamo alla Costituzione la sua bellezza
Nuove elezioni si avvicinano, vecchi problemi si ripresentano.
In qualità di giovane studente (fuorisede) di giurisprudenza appassionato alla politica e al diritto costituzionale, vivo sempre, con l’avvicinarsi di un’elezione, un periodo di rabbia e stupore.
Dove siamo? Tra tecniche di legislazione, sciopero dei magistrati e demanio marittimo
È forse il momento di soffermarsi sul criterio da seguire nel formulare le norme; considerati i risultati, quello adottato sinora fa sorgere qualche dubbio.
Lido Montecitorio, ovvero l’abuso del conflitto fra poteri a tutela delle concessioni balneari
La questione della proroga delle concessioni balneari senza gara, giudicata dal Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria irreparabilmente contraria al diritto europeo e dunque non più replicabile dall’inadempiente legislatore italiano (si v. in questo sito le osservazioni di Angela Cossiri e Alessandra Camaiani), arriverà prossimamente all’attenzione della Corte costituzionale.
Il principio di insularità ritorna in Costituzione: opportunità e vantaggi
Da qualche giorno è iniziata alla Camera la seconda lettura del testo di revisione costituzionale che è finalizzato ad introdurre il principio di insularità nella nostra Costituzione.
Un’assemblea per la revisione della seconda parte della Costituzione: una sveglia per una legislatura sulla via del tramonto?
La XVIII legislatura ha rischiato di essere la più breve della storia (per le difficoltà nella formazione del primo governo Conte), ma, alla fine, è stata una delle più attive per quanto riguarda le riforme costituzionali. Dopo la riduzione del numero dei parlamentari (l. cost. 1/2020), l’equiparazione dell’elettorato attivo tra Camera e Senato (l. cost. 1/2021) e l’introduzione della tutela esplicita dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi (l. cost. 1/2022), si continua a dibattere su altre riforme da poter approvare in questo ultimo anno di legislatura.
La Costituzione, la guerra e le Patrie degli altri
Quando la Costituzione italiana fu approvata erano trascorsi più di due anni dall’istituzione della Organizzazione delle Nazioni Unite e dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Tra diritto di insistenza e gare c’è di mezzo il mare
Confermando quanto già deciso dalla Corte di Giustizia U.E. nella ormai nota sentenza Promoimpresa del 2016, due recenti pronunce dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (nn. 17 e 18/2021) hanno rilevato il contrasto tra il diritto nazionale e quello europeo in materia di concessioni balneari (si vedano le osservazioni di Angela Cossiri).