Si è creata una dolosa confusione attorno alla richiesta del tribunale dei ministri di Catania di processare Salvini per il “caso Diciotti” (su cui questo giornale è intervenuto più volte, con articoli di Bailo, Morelli, Bin). Quello che l’interessato, i politici e la “stampa di regime” continua a ripetere è che i giudici pretendono di giudicare della politica del Governo relativa all’immigrazione. Ma questo è semplicemente falso.
Attualità
Un nuovo problema per il Presidente Mattarella: si può introdurre il reddito di cittadinanza con un decreto-legge?
Sin dall’inizio questo Governo ha mostrato di non voler prendere sul serio quell’impegno scritto nel mitico “contratto” di maggioranza: “Vogliamo rafforzare la fiducia nella nostra democrazia e nelle istituzioni dello Stato. Intendiamo incrementare il processo decisionale in Parlamento e la sua cooperazione con il Governo” (su cui rinvio a Il governo della continuazione).
Ma cosa prevede davvero il “decreto Salvini” sull’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo?
Da Riace a Palermo: non tocca ai sindaci giudicare la costituzionalità delle leggi
«Anche le leggi del periodo nazista erano la legalità, ma è stato un dramma per l’umanità». Intervistato da Fabio Fazio nella trasmissione “che tempo che fa”, in onda su Rai 1 il 21 ottobre passato, il sindaco di Riace Domenico Lucano difendeva con queste parole la sua scelta di violare deliberatamente la legge, in nome di un più alto senso della giustizia: naturalmente la frase ha strappato un caloroso applauso.
Il discorso del Presidente Mattarella: la solidarietà non è “buonismo”
Il messaggio di fine anno del presidente Mattarella ha riscosso uno straordinario successo. Più di dieci milioni di telespettatori lo hanno ascoltato in diretta tv e numerosissime sono state le visualizzazioni sui social. Grande era la curiosità di sentire cosa avrebbe detto Mattarella sul modo in cui, nei giorni immediatamente precedenti, era stata approvata la legge di bilancio e sui contenuti di quest’ultima, ma anche sulle altre questioni centrali toccate, negli ultimi mesi, dagli interventi del Governo, prima fra tutte quella della sicurezza.
Il discorso del Presidente Mattarella: «L’Italia che ricuce» ai tempi della disunità nazionale
Un giorno qualche mio collega dovrà pensarci – visto che una ricerca di tal genere non mi risulta essere mai stata compiuta – ad assegnare una tesi di laurea o di dottorato sulle immagini del Paese (e dei caratteri dei rispettivi autori) che emergono dai messaggi di fine d’anno dei Presidenti della Repubblica pronunciati fino alla sua stesura, o forse il proposito potrà realizzarlo un brillante ricercatore in cerca di gloria e di carriera, o infine un vecchio professore che di storia costituzionale ne ha vista passare tanta (e allora chi scrive si candida alla bisogna).
Non ci si può aspettare altro che moniti, ma è urgente riprendere la strada delle riforme
Una premessa prudenziale: questa breve nota viene scritta e inviata per la pubblicazione il giorno 30 dicembre 2018, a legge di bilancio per il 2019 appena approvata dalle Camere e prima della sua promulgazione da parte del Presidente della Repubblica.
Forza della maggioranza e tutela delle minoranze
Ieri è stato presentato il ricorso per conflitto di attribuzione di alcuni senatori del Pd contro il Presidente del Senato e il Governo per violazione delle attribuzioni costituzionali spettanti alle minoranze a seguito del mancato effettivo esame in commissione e in Aula della legge di bilancio, la più politica tra tutte le leggi perché stabilisce le entrate e le spese dello Stato.
Il conflitto di attribuzioni è la risposta giusta, ma bisogna farlo bene
Conflitti costituzionali sono insorti in ogni fase della storia dei sistemi politico-costituzionali, ben prima che le costituzioni moderne avanzassero la pretesa di sottoporre al diritto anche il comportamento degli organi politici di vertice, trasformando così i conflitti politici in conflitti giuridici.
Sessione di bilancio 2018: una ferita costituzionale che rischia di non rimarginarsi
Alla fine è successo: la decisione fondamentale italiana per la gestione dei fondi pubblici è passata per il Parlamento giusto il tempo di ottenere una votazione, tanto surreale che è difficile persino definire ratifica (la ratifica presuppone la conoscenza di ciò che si accetta),
L’elettore “buon selvaggio” e il Parlamento esautorato: i mostri della nuova mitologia politica e gli strumenti per fronteggiarli
Nei giorni scorsi mi è capitato di ascoltare qualche esponente politico della maggioranza di governo sostenere che alla gente non interessa come venga approvata la legge di bilancio.
In memoriam del giusto procedimento legislativo
Era assolutamente prevedibile che, di cattivo in precedente in cattivo precedente, si arrivasse ad approvare la legge di bilancio senza di fatto esame parlamentare.