La Presidente del Senato dichiara inammissibili le interrogazioni delle opposizioni sulla oscura vicenda dei fondi russi alla Lega, perché il Senato non può occuparsi di “pettegolezzi giornalistici” che “non hanno fondamento probatorio”. Una decisione sbagliata che essenzialmente mortifica il Parlamento come luogo centrale del dibattito politico del Paese.
Perché il presidente della camera può salvare radio radicale
Come noto, lo scorso 21 maggio è scaduta la convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico e Radio Radicale (rectius: il Centro di produzione Spa) in base alla quale i cittadini italiani hanno potuto ascoltare non solo le sedute parlamentari (come si limita a fare il canale Rai Gr Parlamento), ma anche…
Il mancato accesso del parlamentare ai documenti amministrativi
La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi respinge l’istanza di un senatore perché tale carica non gli conferirebbe tale diritto ma solo quello di presentare interrogazioni e interpellanze; alle quali però il Governo non risponde…
Deputati multati. Le nuove frontiere dell’attività ispettiva del parlamentare
Un trafiletto in taglio basso. Questo è (al massimo) lo spazio dedicato dai maggiori quotidiani alla notizia che la Capitaneria di Porto di Siracusa ha multato per poco più di 2 mila euro alcuni deputati
Da quando i consigli comunali possono adottare solo “atti urgenti e improrogabili”?
Secondo il Ministero dell’Interno i Consigli comunali rimangono nella pienezza dei poteri anche dopo essere stati sciolti. Una decisione che contrasta con il dettato normativo e che rischia di compromettere la libertà e la trasparenza della competizione elettorale.
Una componente politica nel gruppo misto della Camera non si nega a nessuno
Il Presidente della Camera ha autorizzato la costituzione all’interno del gruppo misto di una componente politica formata da tre deputati espulsi dal M5S, come tali non rappresentativi di un partito presentatosi alle elezioni non costituitosi in gruppo autonomo.
Il referendum propositivo: maneggiare con cura
Il referendum sulle iniziative legislative popolari non accolte dal Parlamento può costituire un efficace rimedio alla crisi di partecipazione politica; attenti, però, a non alterare il delicato equilibrio costituzionale tra democrazia rappresentativa parlamentare e istituti di democrazia partecipata.
La riduzione del numero dei parlamentari: non è tutto oro ciò che luccica…
In questi giorni la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati sta discutendo in prima lettura il progetto di revisione costituzionale (A.C. 1585), approvato dal Senato lo scorso 7 febbraio, che prevede la riduzione del numero dei parlamentari: 400 deputati al posto degli attuali 630 e 200 senatori anziché 315.
L’ingresso di Emiliano nella Direzione del PD: un nuovo illecito disciplinare?
Il neo-segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha chiamato a far parte della Direzione nazionale, tra gli altri, Michele Emiliano, attuale Presidente della Regione Puglia. Ciò in forza dell’art. 8, comma 3, dello Statuto di quel partito secondo cui “il segretario nazionale può chiamare a farne parte, con diritto di voto, venti personalità del mondo della cultura, del lavoro, dell’associazionismo, delle imprese”.
La fuga dal confronto parlamentare
C’è un aspetto del caso Diciotti che, a mio modesto parere, non è stato sufficientemente evidenziato: la scelta del Ministro dell’interno di depositare una memoria scritta, anziché presentarsi di persona presso la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato.
L’atto politico è sempre insindacabile?
L’atto politico è sempre e comunque per sua natura insindacabile? Questo è il nocciolo della questione. Chi risponde affermativamente a tale interrogativo, comprensibilmente guidato dalla preoccupazione di affermare la prevalenza delle ragioni della politica sulla magistratura, si espone però
L’occasione persa
Per quanto prevedibile alla luce della precedente giurisprudenza costituzionale in tema di interna corporis, la decisione della Corte costituzionale circa l’inammissibilità del conflitto di attribuzioni sollevato dai senatori del Partito democratico a seguito della compressione dei tempi parlamentari di esame della legge di bilancio, suscita comunque parecchia delusione.










