di Paola De Luca*
Le elezioni del 4 marzo 2018, data anche la combinazione di un sistema partitico fluido e di una legge elettorale senza premio di maggioranza, hanno prodotto un profondo mutamento del quadro politico italiano; non determinando, come prevedibile, un unico vincitore, in grado di ottenere una chiara maggioranza parlamentare e formare, in piena autonomia, uno stabile Esecutivo.
Attualità
Nuovi sondaggi: i partiti oggi, i leader, le possibili maggioranze
I sondaggisti che nelle ultime elezioni politiche non hanno sfigurato, come si è visto, avendo azzeccato la tendenza degli elettori a 15 giorni dal voto e, successivamente, hanno individuato con chiarezza vincitori e vinti al di là di scarti percentuali minimi, continuano a sondare le preferenze degli elettori: riguardo ai partiti politici, ai leader, alle possibili alleanze in parlamento.
La “questione del Governo” passa dalla mediazione parlamentare. Il resto sono solo chiacchiere
di Antonio D’Andrea
Ci sono due brevi considerazioni che mi sembrano avere valenza istituzionale e che perciò richiamo all’attenzione di quanti si apprestano a seguire l’avvio della XVIII Legislatura e, conseguentemente, la eventuale definizione di accordi tra le forze politiche finalizzati ad individuare una maggioranza parlamentare.
Le preoccupazioni di Mattarella sono le nostre
di Roberto Bin
Gli appelli del Presidente della Repubblica al senso di responsabilità dei partiti e l’invito a preoccuparsi delle sorti del Paese, piuttosto che ai propri interessi tattici, dovrebbero essere sottoscritti da tutti. Ma siamo in Italia, un paese a forma di stadio calcistico, ove dai tempi dei guelfi e dei ghibellini (ma ancora da prima, se si scava un po’) il clima da rissa tra opposte tifoserie domina su qualsiasi riflessione pacata.
Governance finanziaria europea. Prove generali di un accordo Franco-Tedesco?
di Andrea Pisaneschi *
In un Italia tutta presa dalle elezioni politiche e dai problemi post-elettorali, è passato quasi inosservato un documento del gennaio di questo anno, sulla riforma dell’Eurozona, denominato Reconciling risk sharing with market approach: a constructive approach to euro area reform.
Il domani non basta: il “momento elettorale” fra passato e futuro
di Alessandro Lauro
In questi giorni di fremito pre- e post-elettorale, gli italiani hanno per un momento “riscoperto” la politica: grazie al tam tam sui social network, ai link che piovono magicamente ovunque per calcolare le affinità politiche, agli illuminati appelli “ad informarsi”, si è aperto innanzi al cittadino elettore un universo di sigle, simboli, nomi che prima erano sconosciuti o quasi.
Alleanza e accordo politico, due cose ben diverse. Il Pd può fare lo schizzinoso?
di Roberto Bin
L’ipotesi di un accordo politico tra PD e M5S, che a me sembra auspicabile, è una prospettiva da tenere ben distinta dall’ipotesi di un’alleanza politica. Un’alleanza l’ha stretta il PD con Lorenzin e Casini, nonché Bonino, per presentarsi alle elezioni con un unico programma.
Da dove viene l’allarme rosso per le Regioni rosse
di Antonio Ramenghi
La Regione in Italia dove il Pd ha perso la percentuale più alta rispetto alle politiche del 2013 è, in assoluto, l’Emilia-Romagna: -10,6% (ha preso il 26,4% contro il 37%), facendo peggio addirittura della Sardegna dove il Pd il 4 marzo ha perso, rispetto al 2013, il 10,4% (ha preso il 14,8% contro il 25,2%).
E i sondaggisti? Quello sbarramento li rende inattendibili
di Antonio Ramenghi
I sondaggisti come escono dal confronto tra i risultati delle urne e quelli da loro previsti prima del voto? Se si confrontano le medie dei sondaggi delle ultime cinque settimane prima dello stop imposto dalla legge si può dire, ancora una volta, che i sondaggi preelettorali ci azzeccano poco. Ma c’è un ma: con i sondaggi riservati eseguiti dopo, sino alla vigilia del voto, il panorama si è chiarito meglio.
La ruota della legge elettorale ha tre buchi nella gomma (come si temeva)
di Giovanni Di Cosimo
Adesso che il Ministero degli interni ha fornito i dati dei seggi, possiamo a caldo fare alcune rapide osservazioni sul rendimento della nuova legge elettorale. Sono tre conferme di ciò che si temeva.
E adesso, pover’uomo? Forse una via c’è
di Roberto Bin
Consoliamoci, Johannes Pinneberg, il pover’uomo di Hans Fallada, era di fronte ad una situazione ben più drammatica di quella cui ci affacciamo oggi in Italia. Per fortuna questa settimana non c’è asta dei buoni del tesoro (la prossima è il 12 marzo), per qualche giorno ancora non avremmo chiara la reazione dei mercati e non sapremo di quanto salirà il fatidico spread. Forse per allora qualcosa si sarà chiarito?
Adelante Pedro… Cronoprogramma di inizio legislatura
C’è chi, come Matteo Salvini, ha annunciato nei giorni scorsi che martedì prossimo siederà a Palazzo Chigi e chi, come Luigi Di Maio, ha già fatto iniziare il riscaldamento alla propria squadra di futuribili ministri. Che fretta! Le cose andranno assai più lente e ponderate come viene chiaramente spiegato in questo articolo di Giampiero Buonomo, tanto che l’inizio delle consultazioni per il nuovo governo saranno probabilmente avviate dal Presidente della Repubblica non prima del 26 marzo.