La proposta di legge Fiano e l’antifascismo estetico

di Dario Morelli *

Non è consueto discutere di novità normative in tema di nazi-fascismo. Ma nell’estate 2017, una tra le più calde di sempre, succede anche questo. Il 10 luglio è cominciata infatti alla Camera dei deputati la discussione della proposta di legge per l’introduzione dell’articolo 293-bis del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista (anche detta P.D.L. Fiano, dal cognome del suo primo firmatario).

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La tortura tra antiche lacune normative e diritto penale simbolico

di Lucia Risicato *

Con imbarazzante ritardo sulla Convenzione di New York del 1984 l’Italia ha approvato in via definitiva due distinte fattispecie incriminatrici in tema di tortura: l’art. 613 bis c.p., che descrive – come vedremo – una sorta di reato abituale, e l’ancora più improbabile art. 613 ter sull’istigazione del pubblico ufficiale a commettere tortura.

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Non sei un cavallo! L’Italia e la tortura

di Massimo Cavino

«Non sei un cavallo!». Vi ricordate la straordinaria interpretazione di Gian Maria Volonté nell’ “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri? L’anarchico interrogato e costretto alla scelta se rimanere in ginocchio per ore, senza poter appoggiare le mani al suolo (Non sei un cavallo!), o bere un litro di acqua salata.

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Alla faccia del dialogo…
la Consulta, i giudici, la Corte di Strasburgo, oggi

di Davide Galliani

La Corte di Strasburgo è in crisi esistenziale (così il giudice Pinto nel § 35 della dissenting in Hutchinson v. Regno Unito, G.C., 17 gennaio 2017). In effetti, da una parte, si “alza” fino a dichiarare contrarie alla Convenzione talune disposizioni contenute nelle Costituzioni degli Stati, ma, dall’altra parte, si “abbassa” a essere corte del caso concreto, del fatto, sostituendosi alla valutazione dei giudici di merito statali.

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Globalizzazione senza migrazioni, ovvero la botte piena e la moglie ubriaca

di Salvatore D’Acunto*

Nei giorni scorsi, il dibattito in corso in parlamento per la modifica della legge sulla cittadinanza ha costituito il pretesto per l’ennesimo rigurgito di xenofobia ad opera di una parte consistente dell’opinione pubblica.

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Vitalizi e pensioni: due species, un solo genus?


di Giampiero Buonomo*

Quello del politico è un lavoro? A leggere la proposta di legge Richetti (Atto Camera n. 3225-A), parrebbe di sì. Il suo articolo 2, infatti, sposa per gli ex parlamentari la tesi del “trattamento previdenziale differito”, secondo l’indirizzo già segnato dalla delibera Schifani/Fini del 2012.

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Legge elettorale: la mia risposta a Carlo Fusaro

di Antonio Ruggeri

Sono particolarmente grato all’amico e collega Carlo Fusaro per il tempo e l’attenzione dedicata al mio scritto. Le sue osservazioni sono, come sempre, acute: mi corre, tuttavia, l’obbligo di fugare un equivoco, di sicuro alimentato dalla poca chiarezza della mia esposizione.

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Legge elettorale: a proposito dell’articolo di Antonio Ruggeri

di Carlo Fusaro

Ho letto l’articolo scritto per lacostituzione.info da Antonio Ruggeri quando sembrava che il progetto Fiano, apparentemente concordato fra le principali forze politiche, fosse destinato a certa approvazione, e vorrei proporre  alcuni commenti. Premetto che sono un convinto maggioritario da almeno 30 anni; non solo ho partecipato tutte le campagne di Barbera-Segni (e poi Guzzetta e Morrone) del 1990-1993, 1995, 1997, 2001, 2007, 2012, ma fui presente fisicamente in Cassazione fra i promotori già nel 1990 e 1991.

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Un “fascio” di polemiche, ma quanti conoscono le norme?

di Gabriele Maestri *

Era prevedibile che l’ammissione della lista Fasci italiani del lavoro nel piccolo comune mantovano di Sermide e Felonica (con la candidata sindaca eletta in consiglio) scatenasse un vespaio, alimentato da una lettera mandata dalla presidente della Camera Laura Boldrini al ministro dell’interno Marco Minniti.

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Edifici di culto tra libertà religiosa e controllo del territorio

di Nicola Pignatelli*

Le vicende locali (in Lombardia, in Toscana) stanno facendo emergere in modo sempre più forte la problematica tensione tra il bisogno materiale, da parte di molteplici confessioni religiose, di luoghi da destinare al culto (da realizzare o da utilizzare) e le esigenze di controllo del territorio comunale.

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