Abbiamo ricevuto e pubblichiamo tre commenti alla sentenza della Corte dei diritti dell’uomo sui diritti climatici: gli autori sono: Giacomo Palombino, Alberto Cohen, Luciana Cardelli
contenzioso climatico
I Giudici possono ignorare la termodinamica?
di Ines Bruno
Leggendo la sentenza di primo grado del caso climatico “Giudizio Universale”, una domanda sovviene spontanea: il Tribunale di Roma sa che cos’è l’emergenza climatica?
Il “Giudizio universale” è inammissibile: quali prospettive per la giustizia climatica in Italia?
di Giacomo Palombino
La prima causa climatica italiana, nota come “Giudizio universale”, si è conclusa, almeno in primo grado, con un nulla di fatto: il Tribunale civile di Roma ha deciso, con sentenza dello scorso 26 febbraio, che la domanda sia da considerarsi inammissibile «per difetto assoluto di giurisdizione» (si veda il commento di Cardelli). Pur evidenziando «la oggettiva complessità e gravità della emergenza a carattere planetario provocata dal cambiamento climatico antropogenico», il Tribunale ha ritenuto di non poter accertare la responsabilità civile dello Stato, ex art. 2043 c.c. e, in subordine, 2051 cc., dinanzi a una domanda «diretta ad ottenere dal Giudice una pronuncia di condanna dello Stato legislatore e del governo ad un facere in una materia tradizionalmente riservata alla “politica”», ovvero «diretta in concreto a chiedere, quale petitum sostanziale, al giudice un sindacato sulle modalità di esercizio delle potestà statali previste dalla Costituzione».
l “trilemma energetico” e il contenzioso climatico contro ENI
di Luciana Cardelli
ENI è stata citata in giudizio nel primo contenzioso climatico italiano verso le multinazionali del fossile. L’iniziativa è stata promossa da Greenpeace Italia, ReCommon e alcuni privati ed è stata denominata “La giusta causa”.
L’Italia davanti alla Corte EDU per le emissioni di gas serra
è di questi giorni la notizia del superamento del filtro di ammissibilità, presso la Grande Camera della Corte europea dei diritti umani, di due ricorsi “per saltum” (ossia senza aver esperito i procedimenti giudiziari interni) di quattro cittadine italiane nei confronti dell’Italia e di altri 31 Stati (“caso Uricchio”, ric. n. 14615/21, e “caso De Conto”, ric. 14620/21), per responsabilità per danni da cambiamento climatico (cfr. Cambiamenti climatici, due lucane e due bellunesi a un passo dall’impresa di inchiodare l’Italia).
Emergenza climatica e «forza biofisica» dei precedenti giudiziali di condanna degli Stati
Com’è noto, l’emergenza climatica è una situazione di fatto catastrofale contraddistinta da tre elementi:
Contenziosi climatici e la doppia verità dell’Avvocatura dello Stato
L’Avvocatura dello Stato italiano si trova coinvolta in un’inedita esperienza di rappresentazione dell’interesse pubblico nelle controverse giudiziarie.