di Roberto Bin
La stampa veneta (vedi Il Mattino di Padova o Il Corriere del Veneto) ha dato grande risalto al dibattito svolto all’Università di Padova tra il presidente del Veneto Luca Zaia e il ministro Enrico Costa. Al centro la questione del referendum deciso dalla regione, di cui già qui si è scritto. Merita riassumere i fatti.
Fare dell’inutile il necessario:
Preparativi all’intesa con l’Islam?
di Marco Croce
È stato firmato al Viminale, l’1 febbraio scorso, dal Ministro Minniti e da nove associazioni rappresentative dei fedeli di religione islamica in Italia, il Patto nazionale per un Islam italiano: tale patto è il frutto del lavoro svolto dal Consiglio per i rapporti con l’Islam italiano istituito presso il Ministero dell’Interno e dalle stesse associazioni religiose.
A proposito dei “vitalizi” ai parlamentari
di Salvatore Curreri
L’improvvido sms inviato dall’ex Presidente del Consiglio Renzi alla trasmissione DiMartedì di Giovanni Floris («Per me votare nel 2017 o nel 2018 è lo stesso. L’unica cosa è evitare che scattino i vitalizi perché sarebbe molto ingiusto verso i cittadini. Sarebbe assurdo») ha contribuito a rinfocolare le polemiche circa l’ipotesi che l’attuale legislatura non venga sciolta anticipatamente per permettere ai parlamentari di poter maturare il diritto a percepire tale c.d. vitalizio.
I giudici contro Trump
oltre il voto del popolo
di Davide Galliani
1.Una neonata soffre di serissimi problemi neurologici. Le possibilità di sopravvivenza sono pochissime. Non si riesce nemmeno ad immaginare cosa possa significare per i genitori. Angosce, paure, stress di ogni tipo.
Trump viola la Costituzione
Il New York Review of Books pubblica – ed è attualmente di libero accesso – un articolo di David Cole, costituzionalista della Georgetown University, che accusa Trump di violare la Costituzione americana.
(Firma qui la lettera a Donald Trump)
Italicum: quel che la Corte non dice
e il nodo che resta da sciogliere
di Salvatore Curreri
Il comunicato con cui la Corte ha preannunciato la propria sentenza sull’Italicum scioglie alcuni nodi ma ne lascia aperti altri, ben più importanti, sui quali bisognerà invece attendere le motivazioni.
ITALICUM: LA CORTE HA DECISO
Il comunicato stampa ufficiale della Corte costituzionale ci informa che:
- È stata respinta la richiesta di dichiarare inammissibile il ricorso. Sarà interessante leggere le motivazioni che la Corte produrrà su questo punto, perché accettare di giudicare nel merito una legge mai applicata rischia di sovvertire le regole processuali a cui la Corte è strettamente legata;
- È stata rigettata la censura sul premio di maggioranza al primo turno;
- È stato dichiarato illegittimo il ballottaggio al secondo turno, che quindi viene “cancellato” dalla legge elettorale;
- È stata dichiarata illegittima la disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. La scelta sarà determinata dal sorteggio.
Italicum alla Corte Costituzionale:
incrociamo le dita per oggi?
di Roberto Bin
Oggi l’udienza pubblica alla Corte costituzionale sulla legge elettorale, il c.d. Italicum. La politica e la stampa si aspettano un’indicazione su quale disciplina elettorale usare per le prossime elezioni: qualcuno pensa che la Corte riscriverà la legge, ovviamente sfornando una disciplina auto-applicativa (non si può restare senza una legge con cui andare al voto, sarebbe messa a rischio la democrazia), qualcuno pensa invece che l’Italicum la faccia sostanzialmente franca.
Chiamarsi “sindaca” è illegittimo?
Un malinteso sull’uguaglianza
di Gabriele Maestri
Molti telegiornali hanno dato con rilievo la notizia dell’ordinanza con cui il tribunale di Roma aveva respinto il ricorso che chiedeva di dichiarare l’ineleggibilità di Virginia Raggi allo scranno più prestigioso del Campidoglio, nonché la nullità del «Regolamento e codice di comportamento» per candidati ed eletti del Movimento 5 Stelle a Roma.
La Corte e la legge elettorale:
“è difficile credere ad un ritorno indietro”?
di Roberto Bin
Il virgolettato del titolo è tratto dall’introduzione di Beniamino Caravita a un interessante seminario di federalismi.it sulle prospettive del giudizio della Corte costituzionale sulla legge elettorale.
Parlamentari transfughi da un gruppo all’altro:
il rimedio nella modifica dei regolamenti
di Stefano Ceccanti
Nell’intervista al Fatto Quotidiano del giorno 13 gennaio il Presidente emerito Zagrebelsky ha rilanciato la querelle sul divieto di mandato imperativo proponendo di introdurre la decadenza per il parlamentare che passi da un gruppo di maggioranza ad uno di opposizione o viceversa.
Gli effetti distorsivi del premio di maggioranza
sul processo di revisione costituzionale
di Francesco Monceri *
L’esperienza recente consente di mettere in luce una problematica inedita che attiene alla fase sub-procedimentale che si può eventualmente innescare a seguito del mancato raggiungimento della maggioranza parlamentare dei 2/3 richiesta dall’art.138 della Costituzione per l’immediata entrata in vigore delle riforme costituzionali.