Si ripresenta, periodicamente, il dibattito sull’opportunità di sopprimere la parola “razza” dal primo comma dell’art. 3 Cost. Il caso che, qualche mese fa, ha ravvivato un dibattito nato non certo oggi e non solo in Italia è stato offerto dal Regolamento dell’Unione europea 2016/679 (in tema di protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e di libera circolazione di tali dati), che all’art. 9, comma 1, vieta il trattamento, tra l’altro, di «dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica».
editoriale
Parità di genere: una provocazione
Per la rapidità con la quale evolvono le situazioni, diventa sempre più difficile fare previsioni sul futuro. Una delle conseguenze è che molte decisioni vanno riviste con la stessa rapidità, provocando perplessità nell’opinione pubblica, abituata a tempi diversi.
Il popolo non esiste, la democrazia invece sì!
*di Gladio Gemma (in memoria)*
Secondo un detto, “le bugie hanno le gambe corte”. Credo sia vero, ma sia necessario aggiungere, criticamente, che “le grandi bugie hanno le gambe lunghe”. Infatti, se rievochiamo la storia e, ad esempio, pensiamo alle vicende degli ebrei, verifichiamo quali menzogne storiche nei loro confronti (e non solo quelle naziste) siano state durature.
“Paura del tiranno”: una psicopatologia culturale
La psicologia ha individuato due tipi di paure. La prima è di natura funzionale (razionale, può dirsi con un ossimoro). Essa si sostanzia nel timore di un evento negativo, probabile e pericoloso ed è utile perché alimenta una reazione onde prevenire o contrastare l’evento stesso:
È bene fare il male? Sì, quando è necessario!
Partiamo da un’opinione comune: occorre fare il bene, cioè detto in termini quanto mai banali, compiere azioni utili per la soddisfazione delle esigenze altrui, oppure omettere comportamenti che possano provocare danni o sofferenza ad altri esseri umani.
Riforma dei regolamenti parlamentari: un dibattito interessante
L’ultimo numero di Quaderni costituzionale prende spunto dai cinquant’anni della riforma dei regolamenti parlamentari del 1971 per dedicare la sua sezione monografica ad una riflessione a più voci (Manzella, Manetti, Lasorella, Ruotolo e Fasone) sul c.d. giusto procedimento legislativo.
Sempre più difficile il rapporto tra democrazia diretta e rappresentativa?
L’8 ottobre l’associazione Luca Coscioni e le altre associazioni che formano il Comitato promotore del referendum sull’eutanasia hanno depositato in Cassazione le firme necessarie. Come sappiamo esse ammontano a più di un milione.
Apologia del governo Draghi sotto il profilo costituzionale
Nell’esprimere il mio favore per l’attuale compagine governativa, sorretta da un’ampia maggioranza parlamentare, farò riferimento non al suo indirizzo politico (che peraltro apprezzo), bensì al significato costituzionale della formazione di questo governo. Per motivare questo favor debbo assumere una premessa di fondo.
Libertà dalla vaccinazione: un’idea manifestamente infondata!
Nella scomposta ed irragionevole polemica dei nemici della obbligatorietà della vaccinazione contro il covid – no-vax dichiarati o loro gregari (tra cui intellettuali e giuristi) – è stata avanzata una tesi manifestamente infondata: il principio di libertà consentirebbe soltanto la raccomandazione a vaccinarsi, una sola opera di persuasione, ma vieterebbe l’imposizione di un obbligo vaccinale. Vediamo perché si tratta di un’idea assolutamente priva di fondamento.
C’è da riflettere
Quello che sta succedendo non solo in Italia, e che probabilmente continuerà, induce a domandarsi se si possa ancora fare affidamento sugli strumenti disponibili. Vale anche per la Costituzione che, destinata a durare nel tempo, può sostenere aggiornamenti, insufficienti quando, per il cambiamento delle condizioni di fondo, diventa necessario rivederne la struttura.
Le «certificazioni verdi COVID-19» al cospetto della Costituzione e delle sue libertà
Se un membro del Garante dei dati si esprime sulla legittimità del greenpass…
“Il #greenpass in salsa francese è costituzionalmente irricevibile. Gravissimi gli effetti sui diritti e sulle libertà dei cittadini“. Questo non è un tweet qualsiasi, di quelli che ogni mattina sgorgano incontenibili dalla voglia di esternare della gente e alimentano il gracchiare dello stagno dei social. Questo tweet viene da fonte autorevole, dalla Vice-Presidente dell’Autorità garante della privacy, prof. Ginevra Cerrina Ferroni.