Magistrati e politica: un equilibrio quasi impossibile

di Salvatore Curreri

Per la Corte costituzionale (sentenza n. 170/2018)  i magistrati, anche in aspettativa, non possono iscriversi ad un partito politico perché ciò lede la loro imparzialità e indipendenza. Però possono ricoprire cariche elettive, politiche e tecniche e ritornare, al loro termine, in magistratura.

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L’elezione del CSM: da chi è indipendente l’organo che tutela l’indipendenza dei giudici?

di Antonio D’Andrea

Leggere in termini schiettamente politici l’elezione della componente togata del Consiglio superiore della magistratura è il segno tanto della nefasta pervasività ad ogni livello di logiche improprie quanto della feroce contrapposizione tra le componenti organizzate della magistratura italiana (con tanto di leader supportati dai rispettivi “cerchi magici”) che purtroppo alimentano quelle logiche.

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Inquirente e giudicante: il nodo della separazione delle carriere dei magistrati

di Ilario Nasso *

«La folla grida un mantra / l’evoluzione inciampa…», canta un ritornello ormai divenuto familiare, senz’altro adattabile al refrain con cui viene ciclicamente rispolverato il tema dei rapporti fra magistratura requirente e giudicante.

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