La lettura del recente articolo di Gustavo Zagrebelsky “La democrazia dell’emergenza” (La Repubblica del 18-11-2020) mi ha lasciato sconcertato. L’assunto principale mi sembra questo: poiché le Regioni sono state governate male sarebbe buona cosa abolirle! (N.B.: il punto esclamativo non è mio, ma dell’Autore). Il tutto in nome e per conto dell’emergenza che farebbe a pugni con la democrazia. Là dove emerge un’emergenza ci vuole un decisore unico e risoluto.
Nota sulla irrazionale situazione post-elettorale negli Stati Uniti
Non richiamerò in questa nota i miei studi sul diritto di resistenza (per cui basterebbe citare molte Costituzioni degli Stati della Federazione U.S.A.), né sul tirannicidio, che probabilmente mi sono costati cari in gioventù, ed anche per questo recentemente rieditate; nemmeno varrebbe la mia alta considerazione, dal punto di vista storico, di Robespierre, compresa, per contrappasso, la sua fine fisica, ma anche dei Giacobini, nella formazione dello Stato borghese di diritto, semplicemente poiché l’argomento e il soggetto di cui riferirò non ne sono degni anche se, immagino, quest’ultimo non saprebbe assolutamente di che si discorre.
Perché non si può cancellare il debito pubblico, spiegato a mia figlia
Piccola: “Papà, perché non cancellare buona parte del debito pubblico comprato dalla Bce in tutti questi anni? In fondo, non faremmo un torto a privati, imprese e famiglie, ma ad una banca centrale. Che è colei che il denaro lo crea. E se lo crea, potrà anche distruggerlo”.
Regionalismo: la differenziazione indotta dalla pandemia. Una proposta di discussione
di Gianclaudio Bressa, Gianmario Demuro, Ivo Rossi
La suddivisione della penisola in base alla circolazione del virus e alla diversa capacità di risposta dei sistemi sanitari regionali, pur con i limiti che rimandano alla omogeneità e attendibilità dei dati e al netto delle polemiche politiche, introduce una differenziazione territoriale e una salutare responsabilizzazione dei soggetti chiamati a fornire le risposte necessarie a combattere il Covid-19.
Dalla Corte costituzionale un netto “stop” al neighbourhood watch in salsa veneta
Con sentenza n. 236 del 12 novembre scorso la Consulta ha dichiarato l’incostituzionalità della legge della Regione Veneto n. 34/2019 sul c.d. controllo di vicinato, definito come «forma di cittadinanza attiva…
Prelievo di solidarietà sulle pensioni: dubbi sulla decisione della Corte costituzionale
Secondo la Corte EDU – richiamata nella sentenza della Corte costituzionale n. 234 del 2020 – nel giudizio di proporzionalità ha rilievo anche il trattamento di favore che il sistema previdenziale riserva ad una determinata platea di beneficiari:
La Regione Calabria alla prova della democrazia paritaria: l’ultimo treno (prima della sostituzione statale)
Le imprevedibili vicende della vita e della morte scuotono anche il diritto, aprendo scenari inattesi ed esigendo risposte.
Poteri ai sindaci…? Sì, ma quali…?
L’ennesimo d.p.c.m., approvato lo scorso 18 ottobre a fronte della impennata dei contagi dovuta alla recrudescenza pandemica, riaccende il conflitto (mai sopito, v. la recente vicenda della chiusura delle scuole in Campania) Stato-enti territoriali sulle competenze in materia.
Il Covid-19 tra art. 15 CEDU e precauzione epidemiologica
L’Osservatorio sulla Legalità Costituzionale, istituito presso il Comitato Popolare per la difesa dei beni pubblici e comuni Stefano Rodotà, ha notificato, in settembre, un “esposto” al Consiglio d’Europa, nella persona del Segretario Generale, denunciando la violazione dell’art. 15 CEDU da parte dell’Italia, con la contestuale richiesta di provvedimenti di vigilanza ed eventuale trasmissione degli atti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Il taglio del numero dei parlamentari e i rischi per il divieto di mandato imperativo
L’esito positivo della consultazione referendaria del 20 e 21 settembre scorsi ha dato il via libera alla modifica degli artt. 56, 57 e 59 della Costituzione. L’approvazione referendaria a larga maggioranza non ha però risolto i problemi di funzionalità e di rappresentatività delle Camere segnalati da tanti studiosi.
Covid 19 e autonomia sportiva: cronaca di una morte annunciata?
Nonostante la Lega di Serie A avesse ribadito che Juventus-Napoli potesse disputarsi regolarmente pur a fronte di due casi di positività al coronavirus registrati nelle ultime ore tra le fila dei campani, il club partenopeo non si è presentato a Torino, invocando un provvedimento dell’Asl di Napoli che ne avrebbe bloccato il viaggio.
Quel che resta del referendum: il dibattito sul voto degli elettori “fuori sede”
In occasione del recente referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari è nuovamente tornato in discussione un tema fortemente dibattuto ad ogni tornata elettorale. Si tratta dell’annosa questione del voto (o, recte, del mancato voto) di molti cittadini residenti in un determinato comune che si trovano, per i più vari motivi di studio o lavoro, domiciliati in altro comune italiano.