A proposito del possibile ruolo delle procure a seguito di un’eventuale separazione delle carriere giudiziarie

di Sergio Bartole*

La forma di governo della Repubblica italiana è pluralista, non solo in quanto recepisce e proietta a livello di poteri il pluralismo della nostra comunità nazionale, ma anche perché è composta di un complesso di istituzioni fra loro separate e destinate a coordinarsi attraverso la collaborazione nonché il bilanciamento delle rispettive attribuzioni e orientamenti. Con l’eventuale accoglimento della proposta separazione delle carriere di magistrati giudicanti e requirenti il numero di quelle istituzioni aumenterebbe con la divisione di un solo ordine di magistrati in due ordini distinti – appunto, uno dei giudicanti ed uno dei requirenti – governato ciascuno da un suo consiglio superiore.

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Una sentenza importante: il diritto al clima approda anche in Italia

di Luciana Cardelli

Dopo la deludente e criticatissima sentenza del Tribunale civile di Roma sul primo caso “climatico” italiano, denominato “Giudizio Universale” (per i commenti alla sentenza romana, si v. la rassegna a cura dell’Osservatorio interformanti sul contenzioso climatico italiano), arriva una ben più corposa e articolata decisione del Tribunale civile di Piacenza, in tema di abbattimento di alberi e diritto dei residenti alla mitigazione climatica contro le c.d. “isole di calore”.

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L’Italia senza “quota equa” e Carbon Budget viola Costituzione e CEDU


di Alberto T. Cohen

Com’è noto, nella sentenza “Verein KlimaSeniorinnen” del 9 aprile 2024, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che uno Stato membro del Consiglio d’Europa, che non utilizzi i “requisiti necessari” di mitigazione climatica per il proprio territorio, versa in una situazione di “lacuna critica” in violazione dell’art. 8 CEDU (cfr. § 573).

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DDL Sicurezza, ha davvero senso la “stretta” sulle carte SIM?

di Antonella Buzzi

Il 18 settembre scorso la Camera dei deputati ha approvato un nuovo disegno di legge in tema di sicurezza pubblica, che aggrava diversi reati già presenti nel Codice penale e ne prevede di nuovi. Il testo, ora nelle mani del Senato, sta suscitando reazioni sia a livello di dibattito politico che nell’ambito della società civile, soprattutto per le restrizioni che sarebbero introdotte ad alcune forme di protesta laddove il disegno di legge fosse definitivamente approvato.

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Autonomia differenziata. Il punto di vista di una modesta esperienza diretta

di Claudio Stefano Tani 

Il decennio 1970/1980 si era aperto con la strage di Piazza Fontana e gli echi della bomba (morte di Pinelli, Calabresi e la strage alla Questura di Milano) e chiuso con la strage di Bologna; nel mezzo l’Italicus, via Fani e l’assassinio di Aldo Moro, di Guido Rossa e Walter Tobagi. In questo drammatico clima politico venivano approvati lo Statuto dei lavoratori, il divorzio, il diritto all’aborto, la riforma sanitaria e si avviava l’attuazione dell’art.115 della Costituzione.  Questo il contesto alla nascita e alle prime esperienze delle Regioni a statuto ordinario, che smentirono scetticismo di molti.

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La Corte costituzionale interviene sui diritti delle persone trans: cosa cambia?

di Nicola Posteraro

Le persone non binarie esistono: ce lo conferma al massimo livello la Corte costituzionale, che, con una importante sentenza del 23 luglio 2024 (la n. 143), ha deciso le due questioni di legittimità costituzionale inerenti ai percorsi di affermazione di genere sollevate dal Tribunale di Bolzano (II sezione civile) con ordinanza del 12 gennaio 2024[1].

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