La composizione della Corte è ridotta: ancora

di Ugo Adamo

L’avverbio di tempo nel titolo di questo nostro intervento nasce dalla facile constatazione che la discussione intorno al tema della completezza del plenum della Corte costituzionale non sia stata seriamente posta o comunque non lo sia più da tempo (tranne che su questo giornale con Pietro Faraguna).

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Una vecchia storia e una nuova sentenza: metodo democratico ed espulsione dal Movimento 5 Stelle

di Lorenzo Borrè

La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 3575 dell’8.2.2024 ha posto il sigillo del giudicato  sul contenzioso instaurato da alcuni iscritti nei confronti del MoVimento 5 Stelle “primigenio”, quello costituito da Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio, contenzioso fondato, in buona sintesi, sulla contrapposizione tra chi riteneva  l’ordinamento interno del  M5S sottoposto alla disciplina del codice civile e la dirigenza del MoV, che invece negava una tale evenienza.

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La “leggenda” del “danno non significativo” all’ambiente

di Giorgio Trivi

Sul PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si ripongono grandi speranze per il futuro dell’Italia. Non mancano discussioni sulla fondatezza o meno di questo ottimismo (si v. per esempio, il recente studio di Viesti, Riuscirà il Pnrr a rilanciare l’Italia?, 2023). Nel contempo, l’ultimo Rapporto sullo stato di implementazione di questo dispositivo di ripresa e resilienza, da poco pubblicato dalla Commissione europea, offre non pochi elementi di comparazione fra Italia e altri paesi beneficiari dei finanziamenti.

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L’omissione del “Carbon Budget” rende illegittima l’azione della PA

di Giorgio Trivi

Una recente Sentenza del TAR Lazio (n. 18141/2023) pone interessanti spunti di riflessione in tema di rispetto del principio europeo del non recare danno significativo all’ambiente (c.d. Do No Significant HarmDNSH, su cui si v., per il quadro recente, Barelli, Il principio DNSH e il nuovo criterio DNSH), disciplinato dal Reg. UE n. 852/2020, ai fini della qualificazione dell’ecosostenibilità delle attività economiche, ed esteso alle PA con il Reg. UE n. 241/2021.

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Può un deputato ritirare la firma dalla sua proposta di legge?

di Alessandro Gigliotti

Nelle scorse settimane la Camera dei deputati ha esaminato la proposta di legge, presentata dai gruppi di opposizione, avente ad oggetto l’istituzione del salario minimo, tema notoriamente molto divisivo e su cui lo scontro politico è stato particolarmente acceso. L’esame parlamentare, al di là delle questioni di merito, pone interessanti profili di ordine procedimentale, in relazione alla possibilità per un deputato di ritirare la sottoscrizione ad una proposta di legge presentata a sua prima firma.

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Le novità della COP28 tra uso delle parole e Costituzione

di Michele Carducci

 Qualche giorno fa si è chiusa la COP28, la Conferenza delle Parti sul clima, prevista come riunione annuale degli Stati che aderiscono alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (UNFCCC) e riconvertita, dall’art. 4 dell’Accordo di Parigi del 2015, in «decisione pertinente» alla definizione degli obblighi indicati dall’accordo stesso (c.d. CMA), che funge, a sua volta, da «strumento giuridico» dell’UNFCCC, ai sensi dell’art. 2 di quest’ultima.

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