Il “premierato” è una bufala, e ha due corni

di Roberto Bin

Ormai tutto è chiaro e il gioco è scoperto. Presentando una proposta di revisione costituzionale che rasenta il ridicolo (come già ho sottolineato in un precedente commento), il Governo non ha l’obiettivo di modificare davvero la Costituzione, ma semplicemente di mostrare la propria efficienza e di mantenere gli impegni assunti con il programma elettorale. In vista del referendum.

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Premierato? Una risposta sbagliata a un problema mal posto

di Roberto Bin

Il problema è chiaro a tutti: la storica instabilità dei Governi nazionali. Le statistiche sono impietose e le conseguenze del fenomeno sono evidenti: Governi costretti ad occuparsi più della ricerca del consenso elettorale verso i singoli partiti uniti nella coalizione di maggioranza (mentre è quasi fisiologico che altrettanto capiti ai partiti di opposizione), piuttosto che impegnarsi seriamente su obiettivi e strategie di lunga gittata, cioè a tutto ciò che richiederebbe un serio “governo” del Paese purificato dalla contingenza.

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Giudici e balneari: tra Consiglio di Stato e Cassazione

di Pierluigi Mascaro

Le due associazioni di categoria rappresentanti dei concessionari balneari SIB ed ASSONAT, insieme alla Regione Abruzzo, lamentano che la sentenza dell’Adunanza Plenari (in seguito AP) del Consiglio di Stato n. 18/2021 abbia dichiarato in radice inammissibili i loro interventi in giudizio: non è ammessa l’iniziativa giurisdizionale da parte di  associazioni rappresentative di interessi collettivi che non ricada direttamente sugli interessi istituzionalmente previsti dall’associazione medesima, ma sia sorretta dal mero interesse al corretto esercizio del potere amministrativo o da semplici finalità di giustizia.

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Ma il Presidente della Repubblica non dovrebbe rifiutare l’emanazione di decreti-legge scritti così?

di Roberto Bin

E’ uscito e già entrato in vigore il decreto-legge 5 ottobre 2023, n. 133, “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno“. Incuriosito, e un po’ allarmato dati i tempi, l’ho subito letto. Ecco però, sin dall’inizio, il primo ostacolo. Così inizia:

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Salario minimo e ipocrisia


di Roberto Bin

Il giudice del lavoro di Milano è stato protagonista qualche mese fa di un caso emblematico, che ha fatto parlare la stampa. È la vicenda di un receptionist impiegato in un istituto bancario, ma non dipendente della banca: il suo servizio era stato appaltato all’esterno a una serie di imprese succedutesi nel tempo, da ultimo a una cooperativa. Nella successione degli appalti lo stipendio del lavoratore era stato progressivamente ridotto, quasi dimezzato: probabilmente era grazie a questo tipo di “risparmio” che la cooperativa aveva battuto la concorrenza e si era aggiudicata l’appalto.

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Presidenzialismo? Quello delle regioni ha creato monarchie assolute e svuotato le assemblee legislative

di Ivo Rossi

Presidenzialismo è diventata parola chiave dell’attuale stagione politica, indicata quale formula salvifica dei problemi italiani. Alcune volte viene richiamata quale strumento per eliminare l’instabilità dei governi, altre per affidare ai cittadini la decisione della scelta di chi governa, a partire dal presidente designato. Quale Presidente?

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Se la ministra Roccella leggesse almeno la Bibbia…

di Roberto Bin

La maternità surrogata? “È una pratica razzista”, dichiara la ministra della Famiglia Eugenia Roccella in televisione. “Nella maternità surrogata ci sono due donne: una dà gli ovociti, l’altra è il vero utero in affitto… Si sceglie chi dà l’ovocita attraverso una sorta di selezione della razza: la donna deve essere alta, bella, bionda, generalmente è dell’Est, l’ovocita di una donna nera costa molto meno di una donna bianca, con connotazioni evidentemente razziste”.

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Squid game – Il veleno della meritocrazia nella Costituzione

di Claudio Tani

Squid game, la serie coreana trasmessa da Netflix, con il simbolismo delle sue immagini, (le guardie che uccidono chi non supera la gara, gli indebitati concorrenti che si ammazzano tra loro per mettere le mani su un’inimmaginabile somma di denaro che dovrebbe porre fine a tutti i loro problemi) è l’allegoria più spietata e feroce della contemporaneità meritocratica.

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