Governance finanziaria europea. Prove generali di un accordo Franco-Tedesco?

di Andrea Pisaneschi *

In un Italia tutta presa dalle elezioni politiche e dai problemi post-elettorali, è passato quasi inosservato un documento del gennaio di questo anno, sulla riforma dell’Eurozona, denominato Reconciling risk sharing with market approach: a constructive approach to euro area reform.

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Il domani non basta: il “momento elettorale” fra passato e futuro

di Alessandro Lauro

In questi giorni di fremito pre- e post-elettorale, gli italiani hanno per un momento “riscoperto” la politica: grazie al tam tam sui social network, ai link che piovono magicamente ovunque per calcolare le affinità politiche, agli illuminati appelli “ad informarsi”, si è aperto innanzi al cittadino elettore un universo di sigle, simboli, nomi che prima erano sconosciuti o quasi.

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Oggi l’Italia celebra la prima Giornata dei Giusti dell’umanità

di Marta Stroppa

Oggi, 6 marzo 2018, l’Italia celebra per la prima volta la Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità. Istituita dal Parlamento Italiano il 7 Dicembre dello scorso anno con la Legge n. 212/2017, tale ricorrenza offre una preziosa occasione per approfondire il tema della memoria del Bene e per rafforzare l’impegno comune contro ogni forma di violenza, intolleranza e razzismo.

L’intento di questa Giornata – promossa originariamente a livello internazionale dal Parlamento Europeo su proposta dell’associazione Gariwo, la foresta dei Giusti – è quello di valorizzare le storie di figure esemplari che, nei momenti più bui dell’umanità, si sono assunti una responsabilità personale nei confronti del male, difendendo la libertà e la dignità umana anche a costo della propria vita.

Ricordare le storie dei Giusti  è fondamentale per difendere e rafforzare i valori chiave di una società democratica sanciti nella nostra Costituzione. Ci ricorda che è sempre possibile resistere al male e che ognuno di noi, nel suo piccolo, può essere portatore di Bene. Spesso infatti i Giusti non sono santi o eroi, ma persone comuni che ad un certo punto della loro vita hanno agito in difesa degli altri. Essi rappresentano un esempio di civiltà e umanità a cui ispirarsi.

Questo messaggio assume un significato ancora più importante di fronte alla crisi morale e politica che l’Italia e la comunità internazionale intera stanno vivendo in questa fase storica. Oggi infatti assistiamo alla nascita di nuove culture d’odio e di violenza, all’ascesa dei nazionalismi e all’affermazione del razzismo in ogni parte del globo. In un mondo sempre più pericoloso, risulta necessario promuovere la diplomazia del bene, basata sul dialogo e sulla memoria. In questo senso, i Giusti diventano punti di riferimento per l’intera umanità.

È quindi di particolare rilevanza che il nostro sia stato il primo Paese ad aderire ufficialmente alla Giornata istituita il 10 maggio 2012 dal Parlamento Europeo in onore dei Giusti. Ciò infatti rappresenta un importante messaggio di civiltà che il nostro Paese lancia non solo all’Europa, ma al mondo intero.

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Adelante Pedro… Cronoprogramma di inizio legislatura

C’è chi, come Matteo Salvini, ha annunciato nei giorni scorsi che martedì prossimo siederà a Palazzo Chigi e chi, come Luigi Di Maio, ha già fatto iniziare il riscaldamento alla propria squadra di futuribili ministri. Che fretta! Le cose andranno assai più lente e ponderate come viene chiaramente spiegato in questo articolo di Giampiero Buonomo, tanto che l’inizio delle consultazioni per il nuovo governo saranno probabilmente avviate dal Presidente della Repubblica non prima del 26 marzo.

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Il dopo voto? Irrealistico escludere un accordo di maggioranza tra forze politiche diverse

di Antonio D’Andrea

Quando, prima del voto del 4 dicembre 2016, si è insistito sulla necessità di recuperare la razionalità e, ancor prima, la logica del sistema di governo parlamentare, artificiosamente contraddette dalla combinazione tra la riforma costituzionale avanzata dal Governo Renzi (che prevedeva una sola Camera politica, quella dei deputati) e la nuova legge elettorale – il c.d italicum – che comunque prevedeva l’assegnazione di un premio di maggioranza ad una sola lista, si toccava, a mio avviso, un aspetto cruciale della complessiva riforma istituzionale promossa in questa legislatura dal PD e dalla sua variegata ed estemporanea maggioranza parlamentare.

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Delocalizzare (non) stanca: il caso Embraco e la vibrante protesta del ministro

di Andrea Guazzarotti*

Un ennesimo caso di delocalizzazione nell’UE: la multinazionale Embraco ha deciso di spostare la produzione dal Piemonte in Slovacchia, ove il costo del lavoro è pari a meno della metà che in Italia. Il Ministro Calenda, già fervente sostenitore del TTIP, trova qualcosa da obiettare per la strategia opportunistica dell’impresa (la quale, negli anni di stabilimento in Italia, ha già beneficiato di cospicui finanziamenti statali).

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Ma cosa significa “rinunciare alla candidatura” (e all’elezione)? Ma è davvero possibile farlo anche adesso?

di Giovanni Piccirilli *

Ci troviamo attualmente nel momento più delicato della campagna elettorale, quello nel quale la composizione dell’“offerta” è nota, e l’elettore deve orientarsi in vista della scelta da compiere il prossimo 4 marzo. Una parte non indifferente (e, anzi, forse addirittura determinante) dei votanti risulterebbe ancora indecisa e il nuovo sistema elettorale richiede un bilanciamento non necessariamente immediato tra scelta del candidato nel collegio uninominale e scelta della lista nella parte proporzionale, stante l’impossibilità di un voto “disgiunto”.

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Addio al diritto
alla salute?

                                         di Giovanni De Plato

A 40 anni dalla riforma sanitaria c’è poco da festeggiare e molto da rilanciare. Il direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri è convinto che gli interessi delle aziende farmaceutiche siano riusciti a seppellire la cultura della prevenzione e con essa il diritto alla salute degli italiani. Silvio Garattini, uno dei pochi grandi scienziati del nostro paese, ha speso la sua vita a diffondere il sapere scientifico, basato sulle evidenze della ricerca e delle sperimentazioni. Questo suo impegno sociale lo ha portato a divulgare che educazione- promozione-prevenzione sono potenti strumenti di produzione della salute. Ha cercato di incrementare la cultura scientifica delle persone ma, all’età dei suoi splendidi 90 anni, Garattini ha dovuto riconoscere che questa sfida è stata persa e che gli scienziati non sono riusciti a mettere in crisi il potere di chi sostiene che tutto si può risolvere e curare con le medicine.

Il farmaco come panacea di ogni disagio e male viene asserito, pur sapendo che così si allarga il consumo ingiustificato, si moltiplicano prestazioni non appropriate o inefficaci e si fa lievitare la spesa, rendendo insostenibile il costo della sanità pubblica. La politica del farmaco per sani e malati, per neonati e anziani, per tutti e per ogni evenienza nega di fatto il valore della prevenzione e degli stili di vita salutari. La politica che la salute è un bene comune non riducibile a merce da libero mercato, purtroppo è carente e sempre più inadeguata.

L’insostenibilità del diritto alla salute per tutti e del Ssn viene fortemente sostenuta dalla stampa padronale, che propaganda l’esistenza di una sola via di uscita dalle crescenti difficoltà di finanziamento della sanità pubblica: creare il “secondo pilastro”, non quello del non profit, del terzo settore e del volontariato. Ma quello profit composto da polizze individuali e collettive, Welfare aziendali e altro. Si ha l’impressione che anche nel fronte democratico e di sinistra ci siano politici che non dicono ciò che pensano, ovvero che occorre affiancare al servizio pubblico un secondo agente, considerato inevitabile (imprese profit e non profit).

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“Spogliare” i migranti. I divieti contro kirpan, burqa, hijab, come eredità coloniale europea

di Ilenia Ruggiu

C’è sempre da preoccuparsi quando il diritto mette le mani sui vestiti delle persone. La loro vicinanza al corpo farebbe pensare che quella di vestirci come più ci aggrada sia una libertà consolidata. Sentori di stato etico e paternalista indignerebbero qualsiasi italiano a cui la legge suggerisse che accessori indossare e la lunghezza dei suoi vestiti.

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Ecco i programmi elettorali di tutti i partiti

In questa sezione pubblichiamo i link ai programmi elettorali presentati insieme ai simboli dei partiti e pubblicati dal sito del Ministero degli interni in vista delle elezioni del 4 marzo 2018. Documenti che dovrebbero essere vincolanti essendo la base per conquistare il voto dei cittadini. Si tratterà poi di vedere, una volta al governo, quanto dei programmi verrà realizzato concretamente. Certi “programmi” sembrano più una riedizione riveduta e corretta delle promesse elettorali  o degli slogan lanciati dai leader in queste settimane.

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Dalle Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno: il Rosatellum tra (pluri) candidature e rappresentanza dei territori

di Alessandro Lauro

Les jeux sont faits. Alle ore 20 del 29 gennaio 2018 sono scaduti i termini di legge per la presentazione delle liste dei candidati dinanzi agli Uffici elettorali circoscrizionali e regionali. I partiti e movimenti politici hanno dunque “chiuso” la partita sulle candidature, fra “strappi” delle minoranze, accuse alle dirigenze ed altre reazioni varie ed eventuali.

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