Di seguito, la lettera che avrei voluto che i Presidenti delle Camere avessero spedito al Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
L’ultimo strappo
Per la serie “ogni giorno ha la sua pena”, si pone il problema se i senatori dissidenti del M5S che hanno votato la sfiducia al governo Draghi possono costituire un gruppo autonomo al Senato sfruttando il simbolo dell’Italia dei Valori (do you remember?).
“Super-maggioranze” e “super-opposizioni”
La nascita del governo Draghi, sostenuto da una amplissima maggioranza parlamentare e avversato (al momento) verosimilmente dalla sola Fratelli d’Italia, pone – o forse sarebbe meglio dire ripropone – tra gli altri un serio problema politico-parlamentare:
Un Parlamento che non sa rispettare le regole che si è dato
E dunque: oggi si è costituito al Senato il gruppo parlamentare Europeisti – MAIE – Centro democratico. Per capire di cosa si tratti basta specificarne i componenti:
Si scioglierà il gruppo parlamentare Italia Viva – P.S.I. al Senato?
Indipendentemente da quelle che saranno le decisioni del sen. Nencini, il problema della permanenza al Senato del gruppo parlamentare Italia Viva – P.S.I. solleva sin d’ora interessanti questioni interpretative sulla normativa vigente in tema di costituzione, permanenza e scioglimento dei gruppi parlamentari.
Capitol Hill, ovvero della crisi (irreversibile) del sistema presidenziale statunitense?
Aveva ragione Sartori: la forma di governo presidenziale statunitense ha finora funzionato non grazie ma nonostante la sua Costituzione.
Brevi considerazioni sul potere di esternazione dei giudici costituzionali
di Salvatore Curreri
Si sono conclusi ieri i quattro giorni di audizione di Amy Coney Barrett, designata dal Presidente Trump come nuovo giudice della Corte Suprema, dinanzi al Senato per ottenerne il previsto previo assenso.
Il Parlamento in seduta comune come terza camera politica: prospettive e difficoltà
Per quanto evidente, a tutti è sfuggito un effetto della recente riduzione del numero dei parlamentari e cioè che il Parlamento in seduta comune, in futuro composto da 600 parlamentari elettivi anziché 945, potrà molto più facilmente riunirsi nell’Aula della Camera.
Il collegio uninominale come “terza via” tra liste bloccate e voto di preferenza
- di Salvatore Curreri
Una delle questioni che il (perenne) dibattito sulla futura legge elettorale dovrà affrontare riguarda le modalità di scelta dei parlamentari da eleggere. L’acceso dibattito appena avviato – con l’appello firmato da dieci costituzionalisti contro le liste bloccate al quale ha fatto subito quasi da ideale contraltare un articolo sulle sconcezze delle preferenze – dimostra…
Una (inutile?) noterella sul terzo mandato del Presidente della Regione Veneto Zaia
Pochi se lo sono chiesti, ma come mai Zaia è stato rieletto per la terza volta Presidente della Regione Veneto? Domanda non oziosa, dato che tra i principi fondamentali cui le regioni devono attenersi nel disciplinare i casi di ineleggibilità alla carica di Presidente della Regione vi è…
La partecipazione a distanza ai lavori parlamentari: il caso del consigliere regionale Melio.
L’elezione di Iacopo Melio al Consiglio regionale toscano pone in termini particolarmente esigenti – trattandosi del candidato in assoluto più votato con 11.233 preferenze – il tema dell’esercizio del mandato per chi, come lui, a causa di una grave malattia genetica (sindrome di Escobar), non potrà per precauzione partecipare ai lavori consiliari finché non sarà scoperto un vaccino contro il Covid-19.
Le riforme costituzionali del Senato conseguenti all’esito referendario: buscar el levante por el poniente?
La netta approvazione referendaria della riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari pone il tema dell’approvazione di quelle che nella campagna referendaria sono state definite “integrazioni” (dai sostenitori del SI) o “correzioni” (da quelli del NO) costituzionali.










