L’esame parlamentare del disegno di legge di bilancio per l’anno 2024 e per il triennio 2024-2026 ha proposto una rilevante innovazione, mai verificatasi negli anni precedenti, l’assenza di proposte emendative presentate dai parlamentari appartenenti ai gruppi di maggioranza nel corso dell’esame in prima lettura svolto al Senato.
Elezione diretta del premier e indiretta delle Camere. Il problema del voto degli italiani all’estero
di Roberta Calvano e Lorenzo Spadacini
Più ci si pensa più si disvela l’impatto potenzialmente devastante che la riforma del cd. Premierato (disegnata nel ddl AS 935 in discussione al Senato) è suscettibile di produrre sulla democrazia costituzionale.
Libertà di riunione e videoriprese di polizia: ancora sul “caso Apostolico”
di Giacomo Menegus*
Questo giornale ha già dedicato uno spazio di riflessione al “caso” della giudice Apostolico, ripresa in un video – poi diffuso in rete dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – mentre partecipava ad una manifestazione promossa da associazioni e movimenti in difesa dei migranti. In quella prima occasione, il focus dell’intervento di Roberto Bin era centrato sui diritti – e, tra questi, quello di riunione – di cui pur godono quanti ricoprono i delicati ruoli della magistratura giudicante e inquirente (v. qui).
Quel “pasticciaccio brutto” del voto di fiducia iniziale
Nereo Rocco, dopo la clamorosa vittoria del suo Milan sull’Atalanta per 9 a 3, dichiarò che più che essere soddisfatto per i nove gol fatti, era preoccupato per i tre subiti. Così, concluso il primo ciclo di audizioni informali dei costituzionalisti presso la Commissione Affari costituzionali del Senato sulle proposte di riforma costituzionale presentate dal sen. Renzi (n. 830) e dal Governo (n. 935), entrambe dirette ad introdurre l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, più che concentrarsi sulla messe di critiche piovute da quasi tutti gli auditi (incluso chi scrive), vale la pena piuttosto affrontare le lodi ricevute da (invero pochi) colleghi.
Gli obblighi di trasparenza del parlamentare: a margine del “caso Gasparri”
La vicenda riguardante il sen. Gasparri, accusato da una nota trasmissione televisiva di non aver dichiarato una carica ricoperta in una società privata, costituisce un’utile occasione per fare un po’ di chiarezza sugli obblighi di trasparenza ai quali il parlamentare è soggetto all’atto dell’assunzione della carica.
Concessioni demaniali e direttiva Bolkestein: eppure una via d’uscita ci sarebbe
di Alessandra Camaiani
Il tema delle concessioni balneari è tornato alla ribalta, nel dibattito d’attualità, a poche settimane dalla fine dell’anno, termine ultimo per l’adeguamento della disciplina nazionale alle indicazioni europee, secondo quanto stabilito nelle sentenze gemelle dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato del novembre 2021:
Diritto di asilo e Paesi “sicuri”: la libertà degli altri e i compiti dell’Avvocatura di Stato
Le questioni principali, nel sistema di asilo dell’Unione Europea, a parte il regime dei termini e delle decadenze, riguardano il potere di rilevabilità d’ufficio delle situazioni di anticomunitarietà e di illegittimità costituzionale e la valutazione, gioco forza sommaria, della prova in una procedura “accelerata”.
Zaia, la Costituzione e gli uomini della provvidenza
“Innanzitutto quello che dico ora, lo sostenevo anche prima. Il governo deve decidere se dare ai cittadini il ruolo di protagonisti o no. È offensivo verso di loro sostenere che c’è il blocco di mandato per sindaci e i governatori altrimenti si rischia un eccesso di potere. Significa dare degli idioti agli elettori. Prova ne sia che alcuni sindaci e governatori, che si sono presentati al secondo mandato, non sono stati eletti. E davvero sarebbe anacronistico se il premier eletto non avesse limite di mandati, mentre i presidenti di Regione e i sindaci sì”
Spiace dirlo, ma queste affermazioni di Zaia appaiono sconfortanti.
I diritti dei magistrati vs. lo starnazzare dei politici
In un cortile abitato da oche starnazzanti qual è ormai la nostra politica, la vicenda della giudice Apostolico ha esasperato i versi e i rumori e ha sollecitato esternazioni prive di senso. Può essere utile riportare la questione ai suoi termini costituzionali.
Sbarchi: Dublino è ancora applicabile?
Sui migranti, a quanto sembra, si comincia a proporre qualche cosa di concreto, mettendo temporaneamente da parte quelle che fino ad ora sono state polemiche politiche. Per questo sembra il caso di soffermarsi su qualche punto che finora sembra sia stato dato come scontato.
Salario minimo: applicare l’art. 39 Cost.
Nel suo editoriale Roberto Bin ha opportunamente posto il problema del salario minimo in un’ottica costituzionale, evidenziando come l’applicazione della giusta retribuzione ex art. 36 Cost., per supplire alla mancata attuazione dell’art. 39 Cost., sia oggi resa difficoltosa e incerta a causa della proliferazione di contratti che fissano minimi contrattuali diversi e talora al di sotto della soglia di povertà, anche quando firmati da sindacati nazionali dotati di ampia rappresentatività.
Forse la volta buona? Istruzioni scettiche per riforme costituzionali (e non solo) finalmente condivise
Una premessa. Il giorno 17 maggio 2023 si è tenuto presso il CNEL un incontro tra costituzionalisti, organizzato dalla rivista Federalismi.it e la cui registrazione si può vedere e ascoltare grazie a Radio Radicale, dopo la recente ripresa di iniziativa in materia da parte della presidente del Consiglio e mentre si sviluppano analoghe attività di ascolto e proposta, da parte sia della ministra per le Riforme Costituzionali e la Semplificazione, sia del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, in quest’ultimo caso ai fini dell’attuazione dell’art. 116, III comma della Costituzione, su richiesta di alcune regioni ordinarie.