Un caso interessante alla Corte: può un deputato ricorrere contro il modo di procedere della Camera di appartenenza?

di Roberto Bin

Il 12 dicembre la Corte affronta in Camera di consiglio (quindi senza dibattito pubblico) una questione assai interessante: se il membro di una Camera possa sollevare un conflitto di attribuzione contro la sua Camera di appartenenza, lamentando la violazione della disciplina delle procedure contenute nel regolamento parlamentare e in Costituzione.

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Frodi sull’Iva e il caso Taricco: la Corte di Giustizia fa marcia indietro

di Pietro Faraguna

La Corte di giustizia ha deciso oggi (5 dicembre 2017) una questione assai dibattuta e di una certa importanza, se non altro per via del giudice che l’aveva introdotta alla Corte di giustizia, ovvero la Corte costituzionale italiana. Non è infatti per nulla comune che una Corte costituzionale bussi alla porta della Corte di giustizia: la Corte costituzionale l’ha fatto soltanto tre volte, e i colleghi delle supreme giurisdizioni costituzionali di altri Stati membri non fanno ricorso assai più spesso a questo canale.

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Corte Costituzionale: c’è un nuovo giudice, ma la politica non fa il plenum

di Ugo Adamo*

Lo scorso 13 novembre Giovanni Amoroso, dopo essere stato eletto il 26 ottobre dalla Corte di Cassazione, ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, assumendo, così, l’ufficio di giudice della Corte costituzionale. L’elezione si è resa necessaria a seguito della cessazione dalla carica del giudice Alessandro Criscuolo avvenuta l’11 novembre.

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Legge elettorale: il doppio effetto di una sola scheda e un solo voto

di Antonio D’Andrea

Anche chi aveva chiesto e sperato che in un soprassalto di dignità il dequalificato Parlamento della XVII Legislatura riuscisse a mettere mano ai meccanismi elettorali, dopo la doppia bocciatura avvenuta nell’arco di un triennio del giudice costituzionale (con le sentenze n. 1/2014 e n. 35/2017) sia della legge n. 270 del 2005 – il c.d. Porcellum – sia della legge n. 52 del 2015 – il c.d. Italicum –, credo che nutra più di qualche perplessità sulla soluzione apprestata dal legislatore per “armonizzare”, secondo le stesse sollecitazioni del Presidente Mattarella, i sistemi elettorali di Camera e Senato.

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Più amministrazione fa bene alla salute

di Fulvio Cortese

L’estate scorsa, in un’importante sentenza (n. 169/2017), la Corte costituzionale si è pronunciata su alcune e articolate questioni concernenti la legittimità costituzionale della disciplina sulle condizioni di erogabilità e di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni sanitarie di assistenza specialistica ambulatoriale.

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Caro Travaglio, per essere democratica, la legge elettorale deve prevedere le preferenze?

di Roberto Bin

A seguire Travaglio e Libertà e giustizia, sembrerebbe che la risposta alla domanda del titolo debba essere positiva. Si invoca una legge elettorale che restituisca agli elettori il potere di scegliere gli eletti e ci liberi da un Parlamento di “nominati”.

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Referendum Veneto: sentenza sorprendente del tribunale di Venezia

di Fabio Ferrari

La saga relativa al referendum Veneto sull’autonomia del prossimo 22 Ottobre si arricchisce di un nuovo tassello giudiziario (Trib. Venezia, Ord. 25 Settembre 2017).Taluni “cittadini elettori” hanno impugnato il decreto di indizione del Referendum, anche in questa occasione in via cautelare, ai fini di bloccare la consultazione.

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Riforma della pubblica amministrazione: chi riformerà i riformatori?

Sulla Riforma dell’amministrazione e sulla qualità (ed effettività) della legislazione pubblichiamo questo illuminante articolo di Glauco Nori.

di Glauco Nori

1 – Mettendo mano alla riforma della pubblica amministrazione non si dovrebbe trascurare che, per attuarla, ci si dovrà servire della stessa amministrazione che si presuppone inefficiente.

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Il Veneto non è la Catalogna. Non serve la Guardia civil, basta la Corte dei conti

di Roberto Bin

La Catalogna aveva scelto la strada dello scontro istituzionale avviando le procedure per lo svolgimento di un referendum che il Tribunale costituzionale spagnolo aveva giudicato incostituzionale; e, per di più, facendo approvare dal parlamento catalano, con una manciata di voti e con molte contestazioni politiche e denunce di illegittimità procedurali, alcuni provvedimenti legislativi diretti a dare immediata esecuzione alla decisione secessionista eventualmente uscita dal voto popolare e a disapplicare le leggi e la Costituzione spagnola. Il Governo spagnolo ha risposto con durezza inaudita a un atto inaudito di disobbedienza costituzionale (che è stato definito, non senza ragione, “un colpo di stato costituzionale”). L’inizio di un dramma, abbastanza inutile, ma che ha una lunga storia alle spalle (per una rapida ma attenta analisi, si può leggere un interessante articolo in francese).

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A proposito del salvataggio delle banche

di Glauco Nori

Il principio costituzionale di uguaglianza si impone anche all’Unione? L’interrogativo viene sollevato dal professor Glauco Nori in questo articolo con riferimento in particolare al salvataggio delle banche in crisi condotto nei vari paesi dell’Unione, prima Germania e Francia e poi Italia.

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