Opinione pubblica e decisione politica

di Gianmario Demuro 

1. Quali sono i legami tra l’opinione pubblica, il diritto a essere informati, il populismo e l’uso recente dei referendum? Temi in apparenza molto distanti che, invece, possono essere legati da un filo sottile, da una trama fine, da un immenso equivoco che li tiene insieme.

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Legge elettorale: il doppio effetto di una sola scheda e un solo voto

di Antonio D’Andrea

Anche chi aveva chiesto e sperato che in un soprassalto di dignità il dequalificato Parlamento della XVII Legislatura riuscisse a mettere mano ai meccanismi elettorali, dopo la doppia bocciatura avvenuta nell’arco di un triennio del giudice costituzionale (con le sentenze n. 1/2014 e n. 35/2017) sia della legge n. 270 del 2005 – il c.d. Porcellum – sia della legge n. 52 del 2015 – il c.d. Italicum –, credo che nutra più di qualche perplessità sulla soluzione apprestata dal legislatore per “armonizzare”, secondo le stesse sollecitazioni del Presidente Mattarella, i sistemi elettorali di Camera e Senato.

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Più amministrazione fa bene alla salute

di Fulvio Cortese

L’estate scorsa, in un’importante sentenza (n. 169/2017), la Corte costituzionale si è pronunciata su alcune e articolate questioni concernenti la legittimità costituzionale della disciplina sulle condizioni di erogabilità e di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni sanitarie di assistenza specialistica ambulatoriale.

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La norma c’era già… ma si preferisce rendere la scuola irresponsabile

di Anna Armone

È stata annunciata dal PD e dagli organi di stampa una proposta di legge (un articolo costituito da due comma) che riconosce la possibilità ai “genitori esercenti la responsabilità genitoriale e i tutori dei minori di 14 anni, in considerazione dell’età, del grado di autonomia e dello specifico contesto, nell’ambito di un processo di autoresponsabilizzazione”, di autorizzarne l’uscita autonoma esonerando così la scuola dall’obbligo di vigilanza.

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La Costituzione è morta, viva la Costituzione!
Un libro sulla British Constitution

di Fulvio Cortese

Come molti ricorderanno, qualche mese dopo il referendum sulla Brexit, la Supreme Court britannica ha deciso che il Governo non avrebbe potuto avviare il processo di uscita dall’Unione europea sulla sola base dei risultati della consultazione diretta: sarebbe stato comunque necessario un voto del Parlamento, in osservanza a uno dei più incrollabili e saldi principi costituzionali d’oltremanica, quello della parliamentary sovereignty.

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La nuova legge elettorale in cinque schede

di Roberto Bin

Il c.d. Rosatellum è ormai in fase di promulgazione. La legge approvata dalle Camere non è un testo semplice, a causa della pessima tecnica legislativa che è ormai prassi italiana (approvazione non di una nuova disciplina, ma di emendamenti alle leggi precedenti, cioè il Porcellum, come corretto dalla sent. 1/2014 della Corte costituzionale, per il Senato e l’Italicum, come corretto dalla sent. 35/2017 per la Camera), che rende le leggi incomprensibili e crea grande difficoltà (e perciò troppa incertezza e conseguente discrezionalità) nella loro applicazione.

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Si può discutere dei criteri di nomina del Governatore di Banca d’Italia?

di Andrea Pisaneschi

Le recenti vicende relative alla nomina del Governatore di Banca d’Italia, preceduta da mozioni in Parlamento tese a incoraggiare il Governo verso una generica “discontinuità”, seguita da contrapposte prese di posizioni del Presidente della Repubblica finalizzate a ribadire l’indipendenza dell’organo, nel quale si è inserito poi il solito, triste, dibattito politico asfittico tendente a guadagnare i voti del populismo della prima ora, hanno lasciato in ombra un vero problema giuridico e istituzionale.

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Referendum bellunese: quorum raggiunto… e adesso?

di Giacomo Menegus

Quorum raggiunto per il referendum indetto dalla provincia di Belluno: lo scorso 22 ottobre, il 52.25% degli elettori bellunesi (pari a 109.553 persone) è andato a votare per una maggiore autonomia dal Veneto, esprimendosi con una maggioranza schiacciante per il SÌ (98.67%).

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Caro Travaglio, per essere democratica, la legge elettorale deve prevedere le preferenze?

di Roberto Bin

A seguire Travaglio e Libertà e giustizia, sembrerebbe che la risposta alla domanda del titolo debba essere positiva. Si invoca una legge elettorale che restituisca agli elettori il potere di scegliere gli eletti e ci liberi da un Parlamento di “nominati”.

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Bravo presidente! Ecco perché Mattarella ha respinto la legge sui produttori di mine antiuomo

di Davide Galliani

1. Il 27 ottobre 2017, ieri per chi scrive, il Presidente della Repubblica ha rinviato al Parlamento la legge contenente “Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo”. Se a qualcuno venisse in mente che – tutto sommato – si tratta di una legge non di primaria rilevanza… meglio ripensarci.

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