Il Sì possibile trappola per il regionalismo

di Piero Cecchinato

Può darsi che, come già sostenuto in Assemblea costituente dal deputato Giovanni Conti, relatore della seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione, il popolo italiano «disgraziatamente» abbia sempre «una sola abitudine circa il Parlamento: parlarne male» e che si possa «elevare il prestigio del Parlamento per una via soltanto: diminuire il numero dei componenti alla Camera» (seduta del 18.9.1946).

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La frittata del referendum

di Francesco Palermo

Ci sono valide ragioni a sostegno del sì come del no al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre. A favore dell’approvazione della riforma costituzionale c’è che si tratta di una revisione puntuale, a fronte delle fallite proposte strutturali del 2006 e del 2016. Una riforma che potrebbe metterne in moto altre, quantomai necessarie, e che ha un valore simbolico di semplificazione e risparmio.

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Le miserie di una revisione costituzionale e del relativo referendum

di Sergio Bartole

E’ comunemente accettata l’idea che l’Assemblea Costituente si avvalse dell’apporto e della collaborazione della migliore dottrina giuspubblicistica italiana del tempo, così fondendo in un unico risultato apprezzabili scelte costituzionali di valore con soluzioni tecnicamente pregevoli.

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Il “taglio” dei parlamentari. Quando si confondono politiche fiscali e riforme istituzionali

di Alessandro Gigliotti

È da accogliere con grande favore l’iniziativa assunta dalla redazione de laCostituzione.info di avviare un dibattito in merito all’imminente referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari – il cosiddetto “taglio dei parlamentari” –, tema sinora eccessivamente trascurato.

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Il taglio dei parlamentari: fin dove può arrivare l’ottimismo della volontà?

di Alessandro Morelli

Diversi autorevoli sostenitori del SÌ ritengono che il drastico taglio del numero dei parlamentari sia un’occasione che andrebbe colta per rilanciare il ruolo e l’autorevolezza del Parlamento e persino per orientare il dibattito pubblico sul ripensamento del bicameralismo perfetto, i cui problemi da tempo si è tentato di risolvere, senza successo, con vari progetti di riforma.

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La Costituzione terra di nessuno– Più di una ragione per il No

di Claudio Tani

Era un’epoca in cui “ci si sbracciava per gente dappoco e non si faceva attenzione a uomini di valore; succedeva che degli stupidi fossero considerati capi, e dei grandi ingegni nient’altro che originali”, “uomini che prima erano soltanto a capo di piccole sètte sono ora riconosciute celebrità”. Così rifletteva Ulrich (R. Musil, L’uomo senza qualità, ed. Torino, 1996, 60).

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Qualità della democrazia rappresentativa e riduzione del numero dei parlamentari: davvero un ossimoro costituzionale?

di Giorgio Grasso

Tra gli argomenti ricorrenti, richiamati per opporsi alla revisione costituzionale approvata dal Parlamento nell’autunno del 2019 e su cui i cittadini italiani saranno finalmente chiamati a pronunciarsi il 20 e 21 settembre 2020, dopo lo slittamento del voto del 29 marzo 2020 determinato dall’emergenza del Covid-19, si sostiene che la riduzione assai consistente del numero dei parlamentari alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, che il testo prevede…

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Taglio dei parlamentari, SI o NO? Per promuovere un dibattito

Come in passato per altri temi, il giornale vorrebbe promuovere un dibattito in merito al “taglio dei parlamentari”, sul quale saremo invitati a esprimerci con un voto nel referendum confermativo del 20-21 settembre. Camilla Buzzacchi inizia esprimendo le ragioni del NO. Saremmo felici di pubblicare altre opinioni, e in particolare le ragioni del SI, che tra i costituzionalisti appaiono minoritarie.

Per il NO: BuzzacchiContini, Leo, Venazoni, Iacovissi, Pisaneschi, Tani, Morelli, Bartole, De Vergottini, Morelli 2, Agolino

Per il SI: Grasso 

Per bianca/astensione: Schmit, Palermo

Contributi alla riflessione: Conte, Gigliotti, Cecchinato, Verrigno, Di Cosimo, Morelli, Chessa, Severa, D’Andrea

Ancora un intervento per il “NO”

di Vincenzo Iacovissi

Ho aderito all’appello dei costituzionalisti per il No al referendum. L’ho fatto come studioso e appassionato del diritto costituzionale italiano e comparato. Ho deciso di schierarmi anche in questa veste per amore di verità rispetto alle diverse inesattezze tecniche pronunciate da alcuni promotori del Si.

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Contro la retorica delle ‘riforme’ epocali

di Andrea Venanzoni

 A rilegger oggi le pagine di un agile librino di Ugo Mattei, apparso nel 2013 per i tipi di Einaudi, Contro riforme, alla luce dell’incombente referendum costituzionale settembrino, inopinatamente accorpato al voto regionale, verrebbe da dire che il ‘riformismo’ alla italiana si sta ormai avvitando in una crisi, accelerata e sempre meno meditata, che porta alla coazione a voler sfornare progetti, più o meno venduti alla opinione pubblica come epocali, senza pensare però di voler suscitare il men che minimo dibattito nella opinione pubblica.

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