C’è chi, come Matteo Salvini, ha annunciato nei giorni scorsi che martedì prossimo siederà a Palazzo Chigi e chi, come Luigi Di Maio, ha già fatto iniziare il riscaldamento alla propria squadra di futuribili ministri. Che fretta! Le cose andranno assai più lente e ponderate come viene chiaramente spiegato in questo articolo di Giampiero Buonomo, tanto che l’inizio delle consultazioni per il nuovo governo saranno probabilmente avviate dal Presidente della Repubblica non prima del 26 marzo.
Il dopo voto? Irrealistico escludere un accordo di maggioranza tra forze politiche diverse
di Antonio D’Andrea
Quando, prima del voto del 4 dicembre 2016, si è insistito sulla necessità di recuperare la razionalità e, ancor prima, la logica del sistema di governo parlamentare, artificiosamente contraddette dalla combinazione tra la riforma costituzionale avanzata dal Governo Renzi (che prevedeva una sola Camera politica, quella dei deputati) e la nuova legge elettorale – il c.d italicum – che comunque prevedeva l’assegnazione di un premio di maggioranza ad una sola lista, si toccava, a mio avviso, un aspetto cruciale della complessiva riforma istituzionale promossa in questa legislatura dal PD e dalla sua variegata ed estemporanea maggioranza parlamentare.
Sgangherati: chi giura sul Vangelo, chi sale al Quirinale, chi sconfessa i propri candidati, chi annuncia referendum…
di Giovanni Di Cosimo
Una campagna elettorale sgangherata. L’aggettivo scelto da Antonio Ramenghi è perfetto per descrivere il dibattito sui temi istituzionali. I poveri elettori sono stati bombardati da un profluvio di argomenti.
Tornano le elezioni suppletive (qualcuno se ne è accorto?)
di Giuseppe Lauri*
Tra le pieghe del Rosatellum bis si nasconde un ritorno che è passato alquanto sottotraccia: si tratta delle elezioni suppletive per i collegi uninominali.
Di Maio e il generale a 5 stelle
di Roberto Bin
Finalmente Di Maio ha annunciato il primo dei suoi ministri. È il generale dei carabinieri Sergio Costa, un curriculum di primissimo livello. Il problema non è certo lui, ma Di Maio. Se è vero che gli mancano pochi esami per laurearsi, avrà sicuramente sostenuto Diritto costituzionale, che è un fondamentale del primo anno.
Comprevendita dei parlamentari: dopo i saldi di fine stagione siamo alle prevendite!
di Roberto Bin
Scandalizzarsi ormai è difficile, il quadro politico-istituzionale si è degradato a tal punto che non ci si sorprende più di niente. Dopo le legislature (perché il fenomeno non è limitato solo all’ultima, ma è un fenomeno serio risalente nel tempo) in cui il “cambio di casacca” di deputati e senatori è diventata prassi ordinaria che ha consentito a diversi governi di “acquisire” il sostegno necessario in Parlamento, le solite anime belle hanno inserito nei loro programmi elettorali una riforma davvero importante: il superamento del divieto di mandato imperativo.
Delocalizzare (non) stanca: il caso Embraco e la vibrante protesta del ministro
di Andrea Guazzarotti*
Un ennesimo caso di delocalizzazione nell’UE: la multinazionale Embraco ha deciso di spostare la produzione dal Piemonte in Slovacchia, ove il costo del lavoro è pari a meno della metà che in Italia. Il Ministro Calenda, già fervente sostenitore del TTIP, trova qualcosa da obiettare per la strategia opportunistica dell’impresa (la quale, negli anni di stabilimento in Italia, ha già beneficiato di cospicui finanziamenti statali).
Ma cosa significa “rinunciare alla candidatura” (e all’elezione)? Ma è davvero possibile farlo anche adesso?
di Giovanni Piccirilli *
Ci troviamo attualmente nel momento più delicato della campagna elettorale, quello nel quale la composizione dell’“offerta” è nota, e l’elettore deve orientarsi in vista della scelta da compiere il prossimo 4 marzo. Una parte non indifferente (e, anzi, forse addirittura determinante) dei votanti risulterebbe ancora indecisa e il nuovo sistema elettorale richiede un bilanciamento non necessariamente immediato tra scelta del candidato nel collegio uninominale e scelta della lista nella parte proporzionale, stante l’impossibilità di un voto “disgiunto”.
“Spogliare” i migranti. I divieti contro kirpan, burqa, hijab, come eredità coloniale europea
di Ilenia Ruggiu
C’è sempre da preoccuparsi quando il diritto mette le mani sui vestiti delle persone. La loro vicinanza al corpo farebbe pensare che quella di vestirci come più ci aggrada sia una libertà consolidata. Sentori di stato etico e paternalista indignerebbero qualsiasi italiano a cui la legge suggerisse che accessori indossare e la lunghezza dei suoi vestiti.
Ecco i programmi elettorali di tutti i partiti
In questa sezione pubblichiamo i link ai programmi elettorali presentati insieme ai simboli dei partiti e pubblicati dal sito del Ministero degli interni in vista delle elezioni del 4 marzo 2018. Documenti che dovrebbero essere vincolanti essendo la base per conquistare il voto dei cittadini. Si tratterà poi di vedere, una volta al governo, quanto dei programmi verrà realizzato concretamente. Certi “programmi” sembrano più una riedizione riveduta e corretta delle promesse elettorali o degli slogan lanciati dai leader in queste settimane.
Dalle Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno: il Rosatellum tra (pluri) candidature e rappresentanza dei territori
di Alessandro Lauro
Les jeux sont faits. Alle ore 20 del 29 gennaio 2018 sono scaduti i termini di legge per la presentazione delle liste dei candidati dinanzi agli Uffici elettorali circoscrizionali e regionali. I partiti e movimenti politici hanno dunque “chiuso” la partita sulle candidature, fra “strappi” delle minoranze, accuse alle dirigenze ed altre reazioni varie ed eventuali.
I programmi dei partiti, obbligatori per legge, sono cosa diversa dagli slogan elettorali
di Roberto Bin
Pochi lo sanno, ma una delle novità della nuova legge elettorale (il c.d. Rosatellum) è che ogni partito o coalizione è tenuto a depositare, assieme allo Statuto della formazione politica e alla lista dei candidati, anche l’indicazione del “capo politico” e il programma elettorale. Il tutto dev’essere pubblicato entro oggi, 31 gennaio, nel sito “Elezioni trasparenti” del Ministero dell’interno.